Da alcuni giorni i dipendenti della cartiera NGP di Arsiero stanno picchettando l’ingresso della fabbrica per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi, che si protrae da luglio. Ma oltre al salario che è loro dovuto, quel che sperano più di ogni altra cosa è chiudere un capitolo di una tormentata vicenda segnata dalla crisi, dai passaggi di proprietà e dai fallimenti, con la soluzione meno dolorosa possibile per le 30 famiglie colpite dalla cassa integrazione dal novembre 2014, ancora a disposizione dell’azienda.
Siamo alle solite. Dopo l’ennesimo passaggio di quote societarie, la fabbrica doveva riprendere l’attività ancora a dicembre 2015 con l’entrata in scena della NGP (Natural Green Paper), ma la produzione in realtà non è mai ripartita, nonostante la messa a punto degli impianti produttivi. La situazione si è poi trascinata nell’incertezza e nella mancanza cronica di garanzia del posto di lavoro per I lavoratori. Ad oggi non esiste ancora una soluzione che possa far chiarezza sul futuro dei dipendenti.
‘Stiamo vivendo una situazione di grande preoccupazione – ha dichiarato la segretaria responsabile della Uilcom Vicenza Ketty Marra – in particolare per la situazione economica delle famiglie. I dipendenti non percepiscono più lo stipendio da luglio, sono mesi che ci stiamo adoperando per trovare una soluzione ma non riusciamo a sbloccare la situazione. La mia speranza più grande è che si concretizzi la partecipazione di nuovi soci ed investitori, ma ad oggi non abbiamo dati che possano confortarci al riguardo’.
‘Sono in trepidante attesa – ha invece commentato il sindaco di Arsiero Tiziana Occhino, che ha seguito le vicende della cartiera fin dal primo giorno del suo mandato – di una soluzione definitiva che finalmente possa chiudere un brutto capitolo della storia travagliata di questa fabbrica. Da gennaio a luglio sono stati fatti ben 5 tavoli istituzionali con Prefettura, Provincia e comune dai quali non è uscita nessuna soluzione definitiva poiché, purtroppo, la vicenda può concludersi solo con un accordo tra privati, e ciò non è di competenza delle istituzioni’.
‘Proprio in questi giorni – ricorda il sindaco – si stanno definendo gli ultimi obblighi del precedente fallimento. Se penso a tutto il tempo speso, a tutto quello che ci siamo adoperati per questo problema che non è riuscito a sbloccarsi in un programma industriale adeguato, mi sento presa in giro assieme a tutti i lavoratori. Quel che voglio a questo punto, e quel che si deve dare ai lavoratori, sono solo certezze, sia nel bene che nel male’.
Marta Boriero