Ad una esecuzione sommaria di sei giovani di Carrè, Thiene e Zanè a due giorni dalla Liberazione, durante la ritirata delle truppe tedesche di passaggio lungo la Valdastico, Arsiero vuole restituire la memoria recuperando un monumento commemorativo facilmente raggiungibile dalla pista ciclabile Piovene-Arsiero, grazie al lavoro dei volontari di associazioni d’arma e ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani).
Dieci italiani, tra cui i sei giovani, il 27 aprile si trovavano in località Pontare a Zanè nel tentativo di ostacolare il passaggio al Ponte Novo dei soldati nemici. Al passaggio di otto tedeschi, poi affiancati da rinforzi, lo scontro fu inevitabile. Nella sparatoria furono uccisi sei tedeschi e due italiani e i sei giovani furono fatti prigionieri.
Erano: Luigi Apolloni e Giovanni Ciscato di Carrè, Pietro Saccardo di Thiene, Antonio, Germano e Lelio Toniolo di Zanè. Portati nella cantina di Villa Rossi, ne fu decretata la condanna a morte. Gli fu assegnato un badile ciascuno, portati giù per la valle e uccisi a colpi di mitragliatrice. I corpi furono ritrovati solo 5 giorni dopo per essere pianti dalle famiglie.
La Croce visibile a Zanè all’incrocio fra via Trieste e via Summano ricorda invece i due partigiani rimasti sul terreno al primo scontro.
Giovedì 23 aprile alle 20.30 nella Sala conferenze di Arsiero (ex scuole elementari) Mario Faggion, Presidente Provinciale dell’ANPI, cercherà di far luce sulla reatà storica di questa tragedia. Interventi musicali dei Valincantà.
Marta Boriero