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Anche Zugliano dice ‘no’ allo smog. Ordinanza dal comune

Anche Zugliano ha deciso di fare la sua parte per combattere lo smog.

Il Sindaco Sandro Maculan ha firmato un’ordinanza per contrastare il fenomeno delle polveri sottili. Un documento semplice, condiviso anche da vicini comuni di Fara Vicentino, Zanè e Lugo di Vicenza, uniti nella lotta allo smog.

A Zugliano, il primo cittadino invita a non accendere stufe e camini.

Diventa invece un obbligo, quello di non bruciare ramaglie e vegetali, non alzare il riscaldamento oltre i 19 o 20 grandi (in base all’uso dell’immobile), spegnere i motori dei veicoli merci durante le fasi di carico e scarico che sostano per oltre un minuto, in particolare nelle zone abitate.

Con l’ordinanza emessa dal comune, di fatto l’amministrazione chiede di non utilizzare camini chiusi, stufe e qualunque altro apparecchio domestico alimentato a biomassa legnosa (pellets, cippato, legna) negli edifici che dispongono di riscaldamento tradizionale.

I cittadini sono inoltre invitati ad alimentare i propri mezzi con carburanti a minor impatto ambientale e a usare il meno possibile l’automobile, privilegiando al suo posto mezzi pubblici o non inquinanti.

Alle aziende di trasporto pubblico è richiesto di privilegiare l’utilizzo di mezzi a minore emissione e alle imprese l’amministrazione richiede di effettuare ogni intervento possibile per garantire un’elevata efficienza e manutenzione degli impianti posti a presidio delle fonti inquinanti, in particolare per ridurre le emissioni in atmosfera, sensibilizzando gli operatori ad utilizzare veicoli a ridotto impatto ambientale.

Solo le case di cura e riabilitazione, i centri per anziani, gli ambulatori medici, le scuole e le abitazioni di persone che hanno superato i 65 anni o che includono bambini al di sotto dei 5 anni di età sono esclusi dall’ordinanza, che in ogni caso potrebbe essere sospesa o modificato in caso di cambiamento delle condizioni atmosferiche.

In termini di sanzioni, l’ordinanza recita: “La violazione delle disposizioni costituisce reato ai sensi dell’art. 650 codice penale. Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a euro 206”.