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Ad Asiago il via a ‘Made in Malga’. Espone anche Amelia, fuggita da Amatrice

“Lavorano in silenzio, spesso lontano dai luoghi più popolati. Lo fanno con grande amore, senza avanzare particolari pretese, ma avendo quale obiettivo principale la realizzazione di un prodotto di qualità, che va al di la del gusto omologato dei formaggi che si trovano sugli scaffali della grande distribuzione. Un prodotto raffinato, ma di cui tutti dovrebbero comprendere il valore”.

Con queste parole Martino Cerantola e Roberto Palù, rispettivamente presidente e direttore  di Coldiretti Vicenza, hanno commentato l’avvio di Made in Malga, l’evento gastronomico di portata nazionale, con assaggi per intenditori, formaggi di malga, degustazioni guidate e cene di gala.

L’apertura in grande stile, nella cornice pittoresca di Piazza Carli ad Asiago, di una ‘fiera’ che chiuderà i battenti domenica 11 settembre.

Nel corso del taglio del nastro, con il susseguirsi degli interventi delle autorità, tra cui l’assessore comunale Diego Rigoni, che ha ringraziato ufficialmente tutti i produttori che hanno deciso di rendere grandi i prodotti di montagna, con in testa l’Asiago, non sono mancati momenti di grande emozione. Tra i produttori, infatti, c’è anche Amelia Nibbi di Amatrice, che con voce tremula ha riconosciuto: “siamo stati accolti ad Asiago con tanto amore ed abbiamo portato tutti i prodotti che siamo riusciti a salvare dal terremoto. Prima dell’inizio ufficiale della manifestazione tutto il nostro formaggio è stato esaurito. Un’attestazione di solidarietà e vicinanza che non ha prezzo e che dimostra l’altruismo contagioso della nostra Italia”. Coldiretti, d’altronde, fin dalle prime ore dopo il sisma ha messo in moto la macchina della solidarietà, portando aiuti concreti, alimenti, attrezzature agricole ed intervenendo in ogni modo potesse alleviare i primi momenti di difficoltà conseguenti al terremoto. E l’ultima iniziativa, le caciotte solidali, è un altro segnale concreto di vicinanza. “Anche in questa occasione ci siamo distinti – commenta il presidente Martino Cerantola nel corso dell’inaugurazione – dimostrando tutta la nostra attenzione e sensibilità verso chi soffre. Infatti, sono molte le iniziative concrete a vantaggio dei terremotati del Centro Italia. Ed altre ancora verranno promosse per sostenere le aziende agricole in difficoltà. Made in malga è resa possibile grazie ad uno straordinario lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e produttori, che tutti assieme riescono a far comprendere quanto valore abbia il made in Italy, attraverso una vetrina straordinaria quale l’Altopiano di Asiago, il più invidiato d’Europa. Coldiretti ha introdotto l’evento con decine di appuntamenti nel corso di Aspettando made in malga e nei prossimi giorni, fino a domenica, ha programmato decine di occasioni per visitare il territorio, i caseifici e scoprire il vero formaggio di montagna”. Molto partecipate anche le osservazioni di Fiorenzo Rigoni, presidente del Consorzio dell’Asiago Dop, che conclude: “il primo grazie lo rivolgo ai malgari ed in particolare a quelli che producono l’Asiago Dop. E voglio ricordare due aneddoti che mi riguardano e mi commuovono ancora oggi. Da piccolo mio padre mi diceva che il formaggio non ha la crosta, ma la pelle. E di conseguenza bisogna prendersene cura con amore. Ed aggiungeva: “ricorda giovane che ogni latte ha il suo tempo. Non si può lavorare con l’orologio alla mano”. Ospitare un’azienda colpita dal terremoto ci fa ricordare quanto abbiano sofferto i nostri concittadini, cento anni fa, dopo la grande guerra, quando hanno dovuto ricostruire un territorio devastato”.