Via libera ufficiale al processo per l’aggregazione tra Acque Vicentine e Alto Vicentino Servizi. Le assemblee dei soci dei due gestori del servizio idrico integrato hanno approvato ieri l’ordine del giorno con il quale danno mandato ai CdA delle due società di elaborare congiuntamente il progetto di fusione che potrà portare alla nascita di una nuova realtà pubblica con competenza su 69 Comuni del territorio e un bacino di 550.000 abitanti. Il passaggio, preceduto dalla realizzazione di uno studio di fattibilità, è stato illustrato dai presidenti delle due società Angelo Guzzo e Giovanni Cattelan, assieme al presidente della Provincia Achille Variati e al sindaco di Thiene Giovanni Casarotto. Obiettivo è arrivare all’atto di fusione nell’autunno del 2017.

“Questo processo è nato proprio dalla spinta dei sindaci – ha spiegato il sindaco Variati – Siamo in una stagione di grandi intese territoriali che rafforzano un territorio che dimostra di saper fare squadra e danno anche centralità all’area berica a livello regionale”. “Come sindaci abbiamo lavorato per trovare la soluzione migliore, tenendo al centro del servizio il rapporto con gli utenti – ha confermato il sindaco Casarotto – Siamo quindi soddisfatti di essere arrivati a un risultato che sarà fondamentale per il futuro del nostro territorio”. “Abbiamo ricevuto un mandato chiaro che ora porteremo avanti – ha quindi spiegato il presidente di Avs  Cattelan – Per gli utenti la qualità del servizio rimarrà invariata, a partire dalla presenza degli sportelli e dei servizi tecnici. Si apriranno però nuove opportunità, e in particolare la possibilità di chiedere al Consiglio di Bacino l’estensione dell’affidamento, così da poter adottare una visione di più lungo respiro, anche sotto il profilo degli investimenti”. “Proviamo l’orgoglio di essere aziende pubbliche che, grazie anche alla loro efficienza, dimostrano di avere a cuore il bene comune e di saper affrontare nuove sfide e scommettere sul futuro – ha quindi sottolineato Angelo Guzzo – Lo facciamo con coraggio, senso di prospettiva e innovazione. E questo è merito prima di tutto dei Comuni soci”.

Le premesse alla fusione 

Lo studio di fattibilità ha evidenziato che la prospettiva di fusione è coerente con la normativa vigente sulle società a controllo pubblico, sui servizi pubblici locali e sugli affidamenti in House ed è in linea con le indicazioni e gli atti di indirizzo dell’AEEGSII e del Consiglio di Bacino Bacchiglione. L’operazione permette inoltre di mantenere il controllo pubblico della gestione del servizio, in linea con gli esiti referendari, creando un operatore di dimensione significativa a livello nazionale e fra i primi cinque a livello veneto.

Gli obiettivi della fusione

Punto di partenza della fusione sarà l’attuale modello di servizio delle due società: la conferma di tutti i presidi territoriali e l’individuazione di una nuova sede baricentrica (oggi entrambe le società non hanno una sede di proprietà) consentirà di garantire una presenza di servizi all’utenza e di gestione diffusa nel territorio, alta attenzione alla qualità del servizio e lo stretto collegamento con gli enti pubblici territoriali che oggi caratterizza Alto Vicentino Servizi e Acque Vicentine. Si potranno in questo modo sviluppare sinergie e risparmi da indirizzare a un incremento degli investimenti, alla fornitura di servizi aggiuntivi e al contenimento delle tariffe. L’analisi delle possibile sinergie, in particolare, evidenzia un potenziale risparmio complessivo, tra il 2017 e il 2022 di oltre 7 milioni di euro (pari al 2% annuo). La nuova dimensione, con la possibilità di un rinnovo dell’attuale concessione, garantirà al gestore migliori possibilità di accesso al credito, abilitando così un nuovo piano di investimenti a lungo termine.

Il rapporto con gli utenti

Non cambia la centralità del rapporto con l’utente che anzi, nel tempo, potrà beneficiare di servizi aggiuntivi e dei vantaggi che potranno derivare dalle economie di scala in termini di investimenti nel territorio, contenimento tariffario e qualità dell’offerta: i risparmi generati dal processo saranno infatti destinati interamente a sostenere la realizzazione di opere nel territorio e a servizi aggiuntivi. Non verranno meno gli sportelli territoriali, oggi punto di riferimento per tanti utenti, che saranno così 7, a cui si aggiungono i 5 presidi operativi. Fino al 2019 verranno inoltre confermati i piani tariffari e di investimento già approvati: dal 2020 si passerà invece a tariffa unica e piano degli investimenti comune.

I dipendenti Così come non sono previsti tagli ai presidi territoriali, non sono in programma ridimensionamenti sotto il profilo del personale.

Il percorso della fusione Con il via libera delle assemblee dei soci si apre un percorso che dovrà portare all’elaborazione, con il supporto di un advisor comune, di un progetto di fusione da sottoporre all’esame preventivamente dell’Assemblea di coordinamento e successivamente dei consigli comunali e dell’Assemblea dei Soci, prendendo a riferimento la situazione economico finanziaria al 31 dicembre 2016. Completato il processo di fusione tra le società di gestione verrà avviato il progetto di incorporazione delle società patrimoniali.

I vantaggi della fusione

La fusione Av e Avs avrà come vantaggi il completo allineamento con la normativa vigente, la possibilità di essere parte attiva delle dinamiche competitive, diminuendo il rischio di «subire» scelte di soggetti esterni e/o cambi di contesto industriale, il mantenimento delle caratteristiche fondanti delle due società, con particolare riferimento alla matrice territoriale, all’attenzione alla qualità del servizio e allo stretto legame con gli enti locali soci, la possibilità di rinnovo dell’attuale concessione, migliorando le possibilità di accesso al credito e abilitando un nuovo piano di investimenti e l’opportunità di individuare sinergie operative e industriali con la possibilità di utilizzare le risorse liberate per investimenti, tariffe e servizi ai cittadini e ai comuni soci.

 

 

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