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Asiago. Tutelare le attività agricole da lupi e orsi: nasce il gruppo Salvaguardia Rurale Veneta

Il lupo in Veneto comincia a fare seriamente paura. Non tanto per l’animale in sé, quanto per i danni provocati alla attività agricole e c’è chi punta i piedi contro la Regione, che ne promuove il reinserimento nelle aree montane, per gridare un forte ‘no’.

Salvaguardia Rurale Veneta, novella associazione apolitica, è nata il 23 marzo scorso sulle ceneri di un’altra compagine veronese della Lessinia, per dar voce, difendere e tutelare tutte le attività della traduzione agricola e di allevamento tipiche della nostra Regione. Presenti nelle stanze dei bottoni, fino al tavolo regionale a tema ‘Grandi carnivori’ dello scorso 20 aprile, i membri hanno fatto sentire la loro voce fuori dal coro, facendo scalpore e portando all’attenzione dati e punti di vista diversi.

Sono allevatori e appassionati, che intendono “tutelare le piccole realtà che devono far fronte ai sistemi politici e alla concorrenza delle grandi aziende che in nome del progresso e di interessi economici minano il futuro del nostro patrimonio culturale di tradizioni rurali”.

L’associazione è nata da un gruppo di persone provenienti da diverse realtà e da diversi luoghi del Veneto e attualmente è aperta a tutti coloro che ne condividano gli scopi. Salvaguardia Rurale Veneta, riguardo la presenza del lupo e dei grandi carnivori, mantiene una posizione in contrapposizione con quella della Regione, in particolare non condivide il re-inserimento di lupi e orsi nel territorio e denuncia il mancato controllo gestionale dei grandi predatori.

L’associazione inoltre ritiene profondamente inadeguate le misure di prevenzione adottare fino ad oggi, in  particolare i recinti per il ricovero notturno degli animali considerati inefficienti e anzi pericolosi per ovini e bovini in caso di incursione del predatore, che oltre a magiare alcuni esemplari ne ucciderebbe molti altri a causa del surplus killing.

“Cercheremo di collaborare con le autorità competenti  con le autorità competenti e nelle opportune sedi per arrivare ad una soluzione definitiva del problema – hanno spiegato da Salvaguardia Rurale Veneta – Lo scopo è quello di diffondere la conoscenza e gli aspetti unici delle attività praticate nelle aree montane e pedemontane. Per sviluppare anche un senso critico verso le problematiche che interessano le suddette aree attraverso confronto ed esperienze. Tutta l’iniziativa dell’associazione di Sant’Andrea di Badia Calavena è volta alla tutela della ruralità, delle tradizioni di una volta”.

Salvaguardia Rurale Veneta, che nel direttivo schiera Enrico e Lorenzo Beltramini (rispettivamente presidente e vicepresidente), Silvana Fasoli (segretario), Elena Magonara e Giacomo ‘Giuseppe’ Rigon, invita chiunque voglia collaborare a farsi avanti inviando un messaggio all’indirizzo e-mail salvaguardiaruraleveneta@gmail.com

Giulia Rigoni