Il nuovo ospedale di Asiago è pronto e per i malati di covid, che in quello vecchio sono “spesso ricoverati in camerate da 6 con bagno in comune e senza riciclo d’aria”, ci sarebbero sistemazioni nuove di zecca. Sotto la neve, in tempo di covid, da settimane si presenta addormentato, ma pronto al risveglio.
A chiedere di accelerare il trasferimento dei servizi sanitari dal vecchio al nuovo ospedale sono i sindaci del territorio, che non vedono l’ora di vedere entrare in funzione l’edificio, dal look moderno ma in linea con la tradizione di montagna.
“Il nuovo ospedale di Asiago è un’opera straordinaria voluta dalla regione Veneto che in essa ha investito oltre 30 milioni di euro. Da tempo l’ospedale si presenta così, illuminato a giorno di notte ed in attesa di essere reso operativo dopo la conclusione dei collaudi – ha spiegato il sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern – Oggi abbiamo richiesto al presidente della Regione che venga accelerato il percorso di trasferimento di tutti i servizi sanitari dal vecchio ed attuale nosocomio a quello nuovo affinché si possa garantire una migliore assistenza sanitaria a tutti i pazienti, soprattutto a quelli malati di Covid 19, ricoverati spesso in camerate da 5/6 letti, con un bagno in comune e senza impianto di condizionamento e ricambio d’aria”.
Non è solo una questione di covid e di pazienti che necessitano di stanze riservate con bagni privati e non possono essere sistemati in camerate. La necessità di aprire il nuovo ospedale di Asiago, secondo i sindaci dell’Altopiano, è un bisogno dell’intero territorio, che conta circa 22mila abitanti, è lontano dalla pianura e riceve moltissimi turisti.
I sindaci degli 8 Comuni dell’Altopiano hanno fatto voce comune e scritto all’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, chiedendo di aprire la struttura, che è nuova, ultimata e ha già ottenuto esito positivo alla verifica delle prestazioni dell’edificio.
“Noi sindaci, confidiamo che l’ospedale nuovo, per il bene dei nostri cittadini e di tutte le persone che per vari motivi frequentano queste zone, venga attivato e reso accessibile nel più breve tempo possibile – è l’appello lanciato in una lettera a firma congiunta dei sindaci di Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana – Conco, Roana e Rotzo – L’ospedale di Asiago è collocato sull’Altopiano dei Sette Comuni, in cui vive una popolazione di circa 22 mila abitanti, in un territorio distante dalla pianura, ove, nella maggior parte dei casi per i pazienti è difficile raggiungere altre strutture sanitarie situate in altre zone appartenenti all’Azienda Ulss7 Pedemontana. Lo stesso nosocomio offre servizi ed assistenza sanitaria ai moltissimi turisti che frequentano l’Altopiano durante i periodi di maggiore affluenza turistica – continuano i sindaci –. Ogni giorno i servizi sociali comunali ricevono segnalazioni dai cittadini, che per vari motivi devono essere ricoverati od effettuare visite specialistiche od esami diagnostici, che sono in difficoltà nel raggiungere le strutture ospedaliere di pianura; la gran parte dei pazienti, infatti, è rappresentata da anziani, adulti in cura oncologica, donne in gravidanza e persone che necessitano di cure ospedaliere. I lavori per la realizzazione del nuovo ospedale sono stati da tempo ultimati, infatti, il nuovo ospedale è stato anche collaudato per la verifica delle prestazioni dell’edificio con esito positivo. Ad oggi, l’ospedale è illuminato a giorno durante le notti ed appare attendere soltanto la propria piena operatività”, sottolineano i sindaci, che incalzano: “Stiamo vivendo un momento storico molto difficile per il covid-19 e le sue varianti, dove è necessaria una maggiore tutela ed efficacia delle cure sanitarie, al fine di permettere ai pazienti di usufruire del nuovo ospedale di Asiago, in quanto è una struttura moderna, che dispone di stanze singole e doppie, con servizi e bagni autonomi, non di camerate che ospitano cinque o sei pazienti contemporaneamente, peraltro sprovviste di impianto di condizionamento dell’aria in cui si rende necessario tenere aperte le finestre con le bassissime temperature che ci caratterizzano in questo periodo e con tutti i rischi di contagio da covid-19, nonostante i protocolli sanitari in atto. Confidiamo – concludono i primi cittadini all’unisono – che l’ospedale nuovo, per il bene dei nostri cittadini e di tutte le persone che per vari motivi frequentano queste zone, venga attivato e reso accessibile nel più breve tempo possibile”.