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Asiago. Obbligo di mascherine all’aperto. “Accessi raddoppiati al Pronto Soccorso”

Mascherine obbligatorie ad Asiago, dalla mezzanotte di martedì 18 agosto, in tutte le aree pedonalizzate del centro storico, all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze o vie), dove c’è rischio che si creino assembramenti anche di natura spontanea o occasionale.

Lo ha comunicato il sindaco Roberto Rigoni Stern, in prima linea ancora una volta per la tutela della salute dei cittadini e dei numerosi turisti che in questi giorni affollano l’Altopiano.

“Considerato l’evolversi della situazione epidemiologica a livello internazionale e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia covid-19, si è ritenuto opportuno assumere e rafforzare a livello locale coerenti misure urgenti per la limitazione della diffusione della pandemia su territorio nazionale”.

Visto il ripristino ‘extra ordinem’ del potere attribuito ai sindaci per l’emergenza e considerato l’elevato ed eccezionale afflusso turistico nel capoluogo dell’Altopiano, Rigoni Stern non ha voluto aspettare e ha preso la situazione di petto.

Ancora una presa di posizione per l’ospedale

Dopo gli oltre 100 accessi nelle ultime ore al Pronto Soccorso dell’ospedale di Asiago è ancora una volta il sindaco a chiamare la stampa per accendere i riflettori sui disservizi della Sanità locale e per chiedere, ancora una volta, alla Regione Veneto di ripristinare la funzionalità del nosocomio, punto di riferimento non solo per i cittadini ma anche per le migliaia di turisti.

A Ferragosto il lavoro al Pronto Soccorso era raddoppiato ed è stato grazie ai medici se gli utenti non hanno avuto problemi, nonostante abbiano lamentato rallentamenti.

“Il servizio del nostro ospedale deve essere efficiente e deve essere rapportato ad un numero di persone più elevato rispetto a quello della normale stagione. E’ necessario un intervento urgente, accompagnato al ripristino di tutti i servizi ospedalieri e territoriali che al momento sono ancora sospesi, pediatria in primis”.

A.B.