Tendere la mano per aiutare il prossimo. Con questo spirito Coldiretti Vicenza non si è tirata indietro nel periodo di emergenza per molte famiglie dovuto alla pandemia da covid e anche ad Asiago sono stati consegnati prodotti agroalimentari destinati a chi è in difficoltà.
“Coldiretti, la forza amica del Paese”, ha commentato Martino Cerantola, presidente di Coldiretti Vicenza.
Poche parole che non sono solo uno slogan, coniato qualche anno fa, ma rappresentano l’estrema sintesi del pensiero del mondo agricolo che, appartenendo all’associazione, ne condivide i valori e li incarna nelle azioni concrete di ogni giorno.
“Proprio con questo spirito, abbiamo accolto l’appello delle istituzioni e delle principali organizzazioni caritatevoli, per cui ciascuno deve fare qualcosa per chi ha più bisogno, non voltandosi dall’altra parte, ma tendendo la mano”, ha sottolineato Cerantola.
L’associazione maggiormente rappresentativa del mondo agricolo si è messa a disposizione al fianco delle persone e per generare vita, attraverso il cibo, ed un’economia positiva, circolare rispetto ai territori in cui le aziende agricole stesse operano.
“Cerchiamo di dare una mano con la consapevolezza che, da soli, non possiamo risolvere i problemi, ma contribuiamo facendo sì che la goccia continui a cadere, perché le persone in stato di bisogno devono essere aiutate – ha spiegato Cerantola – L’iniziativa vicentina rientra nell’ambito del progetto ‘Pacchi solidali, la più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento. Il Covid ha inciso sulle azioni benefiche con oltre un italiano su tre (34%) che ha dovuto rinunciare o ridurre nel 2020 la solidarietà dopo averla fatta negli anni scorsi. In Veneto sono circa 97mila gli indigenti che si rivolgono alle mense pubbliche organizzate dagli enti preposti. A causa dell’emergenza sanitaria il disagio sociale è aumentato, con un incremento del 30% di nuovi poveri”.
Uno spaccato che Coldiretti Veneto ha evidenziato nel documento programmatico ‘Patto identitario’ chiedendo alla politica veneta l’adeguamento della legge regionale numero 11 del 2011 per arginare la povertà ed il disagio sociale attuando un’equa distribuzione delle eccedenze alimentari. “È necessario – ha concluso Cerantola – inserire tra le finalità interventi su tutta la filiera agroalimentare prevedendo campagne di comunicazione sui temi dell’educazione e la riduzione degli sprechi, favorendo gli aiuti economici e i sostegni umanitari, facilitando le donazioni anche sul piano amministrativo”.