Un attimo di stanchezza che avrebbe potuto essere fatale. Pare sia questo il brutto scherzo che la sorte ha giocato al 12enne di Roana che ieri, nella pista da motocross di Asiago, ha perso il controllo del mezzo durante un salto cadendo e sbattendo con violenza sul terreno.
Si sarebbe trattato di un “momento di stanchezza che gli ha fatto perdere il controllo del mezzo”, ha confermato Mario Scarpati, padre del giovane, che ha vissuto l’incidente ieri intorno alle 15 al Cross Park Palauri in località Val Chiama ad Asiago. Lo schianto gli ha fatto perdere momentaneamente i sensi, ma “sono stati per fortuna scongiurati danni “importanti”. Il ragazzino, di Canove di Roana, non è in pericolo di vita e non è in condizioni gravissime.
Il padre ha spiegato: “Oggi pomeriggio verranno ridotte chirurgicamente le fratture al polso destro e femore sinistro”.
La pista inaugurata lo scorso autunno è al momento accessibile solo per gli iscritti ad un Motoclub per allenamento. Proprio in occasione di una sessione di training con la sua moto il ragazzo è caduto. Valentino Frigo, sindaco di Roana, si è detto molto dispiaciuto e ha porto i migliori auguri al ragazzo e alla famiglia di pronta guarigione, parlando di fatalità e di sinistri che possono accadere anche sulla strada. Il rischio per chi fa uno sport come il moto cross è sempre dietro l’angolo, anche se per prevenire danni gravi la prevenzione e il girare su una pista controllata sono fondamentali.
Mario Scarpati, con amarezza, ha trovato la forza di dichiarare: “Con che coraggio, con quale forza si può vietare un sogno, una passione ad un ragazzino? Come si fa ad obbligarlo a non rincorrere i suoi sogni, perché sono pericolosi? Nessuno dovrebbe intralciare mai i sogni che ci appartengono; così un genitore, un fratello, un figlio, anche un semplice amico, si mette lì a quella rete, con il cuore in gola, a guardare, tifare e sperare in ogni singolo giro, ogni singolo minuto di gara. Sta lì, con gli occhi fissi su ogni mossa; con la più grande felicità di vedere quel ragazzo divertirsi con tutto se stesso, ma allo stesso tempo con la tensione, la preoccupazione più grande che si possa avere. A volte però purtroppo non va così, a volte la prima ad ostacolare i nostri sogni è la vita, proprio lei, che come c’è li regala, un giorno dal niente decide di toglierceli bruscamente. So che fa parte del gioco, so che in uno sport come il motocross è un fattore che purtroppo bisogna considerare. Però so anche che 13 anni sono troppo pochi. So che strappare i sogni di un ragazzo è ingiusto e lascia senza fiato. Non ci sono parole – ha concluso l’uomo, con il cuore ancora in bilico tra preoccupazione e agitazione – doveva essere una giornata come tutte le altre il giorno tanto atteso che ogni appassionato aspetta per divertirsi”.
G.R.