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Asiago. Mamma e neonata salvate in extremis. Torna la preoccupazione per la chiusura del punto nascite

Torna sul tavolo il problema della chiusura del punto nascite all’ospedale di Asiago dopo l’intervento d’emergenza che ieri, nel capoluogo dell’Altopiano, ha permesso di salvare in extremis la vita di una mamma e della sua bambina.

La piccola, nata prematura e ‘tirata fuori’ appena in tempo, sta bene e sta bene anche la sua mamma

, una gestante ricoverata in condizioni disperate dopo la rottura dell’utero.

Un’emergenza come ne succedono tre o quattro all’anno nellAltopiano, ma se non ci fosse stata un punto nascita attrezzato la donna e la sua bambina, date le condizioni critiche, non sarebbero arrivate né a Bassano né a Santorso.

Riprendono vigore quindi le polemiche di chi non ci sta a veder chiudere il punto nascite di Asiago, con il progetto di trasferire le partorienti a Bassano del Grappa. Sarebbe questo infatti l’orientamento della Ulss 7 Pedemontana, nell’ottica di una riduzione dei costi e seguendo la logica  del maggior numero di parti la conseguente maggiore esperienza nella gestione di casi d’urgenza e di patologie particolari.

Ad Asiago in molti ricordano un caso estremo accaduto due anni fa, con due gemellini, uno dei quali si presentava in posizione podalica, salvati appena in tempo dall’equipe del punto nascite dell’ospedale.

Dall’interno della struttura sanitaria asiaghese qualcuno esprime la necessità di avere operatori idonei con un background adeguato ed una consuetudine nel gestire le emergenze; un reparto che funzioni come ha funzionato finora.

Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago molto attento al tema salvaguardia del punto nascite e del reparto di pediatria, ha parlato di situazione gravissima che spesso è causa di morte sia per la madre che per il neonato.

Secondo Rigoni Stern, quanto appena successo è solo un altro esempio dell’indispensabilità della presenza in Altopiano di un punto nascita efficiente e ben diretto. E per contrastare la minaccia della chiusura del reparto di pediatria e quella di una riduzione di fatto dell’attività del punto nascite, in Altopiano è nato il ‘Gruppo di genitori Sette Comuni Uniti per Pediatria’, che si esprime così in merito alla vicenda: “Sono ormai tre anni che cerchiamo di sollevare questo problema e continuavamo a parlare fortunatamente in astratto, pensando a cosa sarebbe accaduto in casi come quello di questi gironi. Purtroppo si è verificato e per fortuna si è concluso nel migliore dei modi. L’importanza vitale del punto nascite e del reparto è quello che sosteniamo da anni”.  L’attività di questo gruppo risulta oggi dopo anni di controllo sul reparto, sulle minaccia di chiusura e di battaglie  ancora più significativa. Un reparto fondamentale che permette di salvare delle vite, quando i 30 km dall’ospedale più vicino sono troppi, che da anni si tenta di proteggere e tutelare nonché di sottolinearne l’importanza per residenti e ospiti.

Giulia Rigoni