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Asiago. Governo taglia e mancano 160mila euro. Sindaco: “Grave, ma non aumento le tasse”

Parte male il 2019 ad Asiago. Da Roma arriva una sberla non indifferente: tagliato del 40% il  trasferimento del fondo di solidarietà. Sui 2 milioni di euro, che ogni anno Asiago versa allo Stato per l’Imu, ne ritorneranno 96 mila, contro i 160 dell’anno precedente. “Soldi che servivano per garantire i servizi comunali”.

Arrivano le briciole insomma ad Asiago, con l’obbligo per l’amministrazione comunale di metterle in bilancio sotto la voce ‘parte capitale’ e non più ‘parte corrente’. Questo implica, per chi amministra Asiago, ad usare quei 96 mila euro solo ed esclusivamente per gli investimenti della città. “Che significa destinarli ai lavori pubblici. Con quella cifra si riesce ad asfaltare poco meno di una strada”, precisa un amareggiato Rigoni Stern.

Contrario al fondo di solidarietà nazionale, istituito sei anni fa, Rigoni Stern lo ritiene una “tassazione diretta sui cittadini per mandare soldi a Roma: una cosa sgradevole”. Un gettito di 2 milioni di euro che l’Agenzia delle Entrate trattiene direttamente dai versamenti Imu che i cittadini, e chi ad Asiago si è preso una seconda casa, fanno ogni anno. In cambio di poco e dal 2019 ancora di meno.

Con 64mila euro in meno e i 96 destinati ‘ad asfalti’, in bilancio saltano 160mila  euro che il Comune di Asiago utilizzava per garantire i servizi comunali. Come la scuola, ad esempio. Ma è troppo presto, e troppo fresca la notizia, per il sindaco Rigoni Stern dire dove, gioco forza, il Comune taglierà. “Tutto questo mi crea un problema gravissimo, perché saremmo costretti a tagliare: una decisione che ci viene imposta e forte è il timore per il mantenimento dei servizi della comunità, oltre che dei turisti  -continua il primo cittadino di Asiago che su una cosa è comunque già sicuro – Non andrò di certo ad aumentare le tasse ai miei cittadini per rimediare a questo taglio”.

Una voragine economica che Rigoni Stern non ha intenzione di colmare, quindi, pescando dal portafogli dei suoi concittadini. “Cercherò qualche contributo, bussando alle porte degli enti sovracomunali: Provincia e Regione, per cercare di non operare i tagli ai servizi”.

Paola Viero