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Ampliamento inceneritore Schio:”I sindaci hanno votato un piano che non hanno studiato”

“Nel maggio 2023 i sindaci, soci proprietari di Ava, avevano dato incarico al CdA di commissionare uno studio per realizzare un dimensionamento dell’impianto di Cà Capretta ai rifiuti prodotti dal bacino rifiuti di Vicenza e per diminuire le emissioni in atmosfera. Il CdA di Ava ha presentato un piano che disattende entrambe le richieste e la maggioranza dei sindaci lo ha inspiegabilmente votato!”

Con queste parole è iniziata ieri sera a Santorso la serata pubblica relativa al progetto di ampliamento dell’inceneritore di Schio, organizzata Coordinamento non Bruciamoci il Futuro, con relatori Filippo Canova, Presidente dell’Associazione Acqua Bene Comune, e Laura Rossi, biologa Isde.

Alla presenza di una cinquantina di persone, tra cui il Sindaco di Santorso ed alcuni assessori, sono stati esposti i dati e le affermazioni del masterplan di Ava che non trovano conferma nelle fonti ufficiali e che hanno spinto il Coordinamento ad avviare una raccolta firme e ad organizzare incontri pubblici informativi.

“Già oggi, delle 85mila tonnellate annue di rifiuti urbani, sanitari e speciali conferite all’inceneritore di Schio, meno di 20 mila sono prodotte dai 31 comuni soci, le restanti provengono da altri territori, anche fuori provincia. Su quali numeri si basa la scelta di aumentare la potenzialità dell’impianto a 119 mila tonnellate? Secondo il piano regionale dei rifiuti, che è il testo a cui si deve fare riferimento, l’obiettivo che il bacino Vicenza dovrà raggiungere entro il 2030 – continua Filippo Canova – sarà di 66/67 mila tonnellate annue di rifiuto residuo, quantità che potrebbe essere abbondantemente smaltita a Schio senza alcuna necessità di ampliamento, chiudendo anche la discarica di Grumolo. E abbiamo ancora 5 anni di tempo per migliorare la raccolta prima che venga chiusa la linea 2. Con questi numeri, che sono i numeri ufficiali forniti dagli enti competenti, solo 2/3mila tonnellate in meno ci permetterebbero addirittura di spegnere la linea due, diminuendo per la prima volta la potenzialità dell’impianto. Non varrebbe la pena di impegnare le risorse pubbliche per migliorare il recupero di materia e la raccolta differenziata, invece di spendere oltre 80 milioni di euro per incenerire rifiuti che non produciamo?“

Anche sul tema emissioni, la lettura attenta del piano dimostra che non diminuiranno, anzi. “39% in più di rifiuti bruciati significa 39% in più di emissioni di CO2- ha ribadito Laura Rossi- con buona pace dei cambiamenti climatici e delle conseguenze che i cittadini di oggi, ma soprattutto quelli di domani, si troveranno ad affrontare. Per non parlare di diossine, metalli pesanti, polveri e soprattutto PFAS, inquinanti persistenti che si accumulano nel suolo e nella catena alimentare. Una recente ricerca svolta in tre inceneritori europei ha rilevato nelle uova dei pollai vicini agli impianti quantità di tali inquinanti al di sopra dei limiti di legge europei. “

Quanto alla richiesta, avanzata dai sindaci in sede di approvazione del piano, di una futura chiusura della linea 1, l’opinione dei relatori è stata chiara: “Non potrà accadere. A quel punto l’impianto avrà solo due linee, la 1 e la 4. Avete mai visto un inceneritore che funzioni con una sola linea? Cosa accade se ci sono guasti o fermi per manutenzione? “

“Abbiamo finora incontrato più di 15 sindaci, confrontando i dati del masterplan di AVA con quelli ufficiali – conclude Canova – ci aspettiamo ora dai nostri rappresentanti un cambio di passo e delle diverse prese di posizione. Noi siamo a disposizione per confrontarci pubblicamente con i sindaci e con i vertici di Ava, anche sul tema, delicatissimo, del rischio di perdere il controllo dell’impianto a seguito dei processi di fusione”.

Lungo ed articolato il dibattito finale, che ha visto molte persone in sala preoccupate per le ricadute ambientali e sanitarie di tale ampliamento. Lo stesso Sindaco ha risposto ad alcune domande dei presenti -compreso un intervento di Gabriele Facci a capo della minoranza – dimostrandosi disponibile al dialogo e sensibile al tema.

E’ disponibile sulla pagina Facebook del Coordinamento Non bruciamoci il Futuro la registrazione della serata. La prossima assemblea pubblica si terrà venerdi 16 Maggio alle 20.30 all’auditorium di Marano Vicentino.

di Redazione AltovicentinOnline

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