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Altopiano. Pediatria perde Domenico Princi. Frigo: “La Regione vuole chiudere il reparto”

C’è preoccupazione per il reparto di pediatria dell’ospedale di Asiago che il 31 luglio perderà Domenico Princi (che si trasferirà ad Adria), medico e figura molto importante per la struttura e la sua salvaguardia, che aveva garantito la continuità del servizio dopo il pensionamento di Riccardo  Rolli nel 2015.

Preoccupate le autorità, che data la situazione particolare e in continua evoluzione della sanità locale, con il primariato gestito ad interim da Bassano, teme che la perdita di Domenico Princi abbia ripercussioni negative sull’intero reparto.

Emanuele Munari, sindaco di Gallio e presidente dell’Unione Montana dei Comuni, rammaricato e un po’ arrabbiato ha spiegato: “Mi dispiace che il dottor Princi si trasferisca. Sono venuto a sapere della sua volontà di partire dalla stampa e dato il rapporto che c’era mi aspettavo almeno una telefonata. Avevamo una strategia condivisa per provare a giocare le nostre carte, la scelta era nell’aria ma mi è dispiaciuto molto”.

Il primo cittadino di Gallio ha colto l’occasione per riflettere in generale sulle strategie: “In ogni ambito come anche in questo caso se dobbiamo fare in maniera singola, se ognuno gioca per se, poi perde e mi sembra che qui sia andata così. Mi dispiace ma per noi non cambia nulla, continueremo a lottare e combattere per salvaguardare l’ospedale. Insieme in maniera collettiva guardando il bene del nosocomio. L’ospedale poi non è solo il reparto di Pediatria, in primo luogo tutta la struttura è importante e va difesa, in secondo luogo vorrei chiedere dove erano i cittadini alla riunione su presente e futuro dell’ospedale e del punto nascite del 5 dicembre 2016, solo una trentina di persone erano presenti”.

L’interrogativo posto da Emanuele Munari è se alla cittadinanza interessi effettivamente l’ospedale, data la scarsa partecipazione ad un incontro così importante su di esso alla presenza di dirigenti e figure chiave della sanità provinciale e regionale. La mancata risposta della cittadinanza e il trasferimento di Domenico Princi, porta Munari a parlare di personalismi: “Ognuno gioca per se stesso”. Ma questo atteggiamento, secondo il presidente dell’Unione, sarebbe perdente e dannoso. “Solo uniti si può ottenere qualcosa”, ha detto Munari, invocando una sorta di chiamata alle armi per combattere insieme per l’ospedale.

“L’Altopiano è un territorio particolare e a vocazione turistica, a breve saremmo in piena stagione, con gli abitanti, cui vanno aggiunti gli ospiti, più numerosi del solito e la mancanza o la scarsa efficienza di servizi essenziali come un punto nascite non è positiva – ha spiegato Munari – Mi sarei aspettato una mobilitazione anche da parte degli operatori economici del territorio”. Il sindaco di Gallio fa riferimento alla mentalità collettiva altopianese che, a dir suo, porta ciascuno a pensare solo al proprio orticello, con disinteresse per il bene della collettività.

“È l’unione che fa la forza – ha commentato il sindaco di Gallio – Bisogna chiedere la revisione delle schede dato che il loro congelamento è stato opera di tutti i sindaci, un risultato politico ottenuto tutti insieme. Per il caso singolo penso sia difficile intervenire su dinamiche interne e personali ad un azienda sanitaria, personalismi e lobby. Faticoso governare il flusso dentro ad un ospedale. Mi spiace che perdiamo Domenico Princi. Sul piano personale ci son rimasto male perché abbiamo passato le ore a parlare dell’ospedale”.

Luigi Frigo, portavoce del gruppo 7 Comuni uniti per pediatria, ha dichiarato: “Dopo aver raccolto le informazioni necessarie non possiamo che dirci delusi ed amareggiati da questo ennesimo tentativo volto ad impoverire ulteriormente il punto nascita dell’ospedale di Asiago. La scelta del medico Domenico Princi di lasciare il reparto dal prossimo 31 luglio è dettata dalla mancata applicazione di quanto previsto dalle schede di dotazione ospedaliera della Regione Veneto che prevedono una completa autonomia per la struttura semplice dipartimentale di ostetricia e ginecologia. E’ da un anno che si attende la delibera da parte dell’attuale Ulss 7, più volte promessa e mai pervenuta. Domenico Princi, la cui stima da parte di mamme e genitori è indiscussa, è stato costretto a prendere una decisione che metterà a repentaglio l’attività del reparto. E’ da anni che portiamo avanti questa battaglia sostenendo questa problematicità, prima per la pediatria, ora per il reparto di ostetricia e ginecologia, ove le future mamme sarebbero costrette ad affrontare un lungo (e in alcuni casi rischioso) viaggio per partorire a Bassano o Santorso. Ormai il quadro sembra chiaro, non c’è da parte dell’azienda la dovuta attenzione nei confronti del nostro nosocomio. Se l’obiettivo è quello di chiudere i reparti – ha continuato Luigi Frigo – lo si dica apertamente assumendosene la responsabilità. Perdere un coordinatore come Domenico Princi, che in questi anni ha fatto di tutto per mantenere operante il reparto, non è accettabile. Chiediamo, una volta per tutte, che pervenga la tanto promessa ed agognata delibera con la quale viene conferita ai reparti l’autonomia prevista dalle schede, oltre che alle condizioni di garanzia per partorire in completa sicurezza, togliendo l’interim (il cui termine implica appunto una temporaneità) del primariato a Bassano. Se ciò non avverrà in tempi rigorosamente, e non ragionevolmente, brevi – ha concluso  Frigo – non ci daremo per vinti perché riteniamo che la sussistenza di questi due reparti sia semplicemente indispensabile per la sicurezza delle neo mamme e dei nostri figli”.

Giulia Rigoni