Sono a rischio nell’Altopiano di Asiago le assunzioni dei lavoratori stagionali che si occupano delle sistemazioni idraulico forestali e della tutela del patrimonio montano e territoriale e la ragione risiede in un problema burocratico interno all’ente Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni. “I sindaci intervengano, siamo arrivati a fine aprile e l’Unione Montana non ha ancora provveduto alle assunzioni dei lavoratori stagionali – hanno dichiarato dal sindacato Flai Cgil (Federazione lavoratori agro-industria Vicenza) – Nonostante lo stanziamento di risorse disponibili e di progetti delegati dai Comuni dell’Altopiano e dalla Provincia, l’ente non è in grado di procedere con i cantieri a causa di un problema procedurale, ovvero la mancanza del personale tecnico e del responsabile amministrativo dei procedimenti incaricato per l’avvio delle assunzioni e dei lavori e quindi di tutti gli atti conseguenti per l’operatività dell’Ente”.
Semplice burocrazia insomma, come ha sottolineato il segretario generale di Flai Cgil Giosuè Mattei, che ha precisato: “Nei giorni scorsi
abbiamo scritto una lettera appello inviata a tutti i sindaci dell’Altopiano dei Sette Comuni e alla Giunta dell’Unione Montana, ma ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta in merito. Abbiamo chiesto che le amministrazioni trovino un accordo transitorio per fornire il supporto amministrativo all’Ente, fin tanto che lo stesso non assuma tramite bando le figure tecniche e amministrative che consentano di procedere con gli Atti procedurali per l’operatività dell’Ente stesso. Abbiamo chiesto che il principio di mutua solidarietà tra i Comuni prevalga su altri interessi, per tutelare i lavoratori oltre al territorio, i quali sono quelli maggiormente danneggiati da questa situazione paradossale. Il forte rischio – ha aggiunto Mattei – è che i cantieri già in notevole ritardo rispetto a quanto previsto, partano tra parecchie settimane o nella peggiore delle ipotesi che restino bloccati, compromettendo la stagione lavorativa, con un danno dal punto di vista economico e di reddito per i lavoratori e le loro famiglie. Ma è un danno anche per il territorio dal punto di vista turistico, già martoriato dal oltre un anno di pandemia, per i lavori sulla sentieristica per esempio. Ricordando anche che dal punto di vista occupazionale l’Altopiano dei Sette Comuni è un ‘Area depressa’ e a rischio spopolamento. Chiediamo, come FLAI CGIL a tutela della dignità di questi lavoratori già duramente penalizzati, l’assunzione di responsabilità da parte delle amministrazioni, mettendo a disposizione le risorse umane tecniche e amministrative per espletare i procedimenti. A tal fine organizzeremo nei prossimi giorni dei presidi con i lavoratori in tutti i Comuni dell’Altopiano, fin tanto che non avremo una risposta e questa situazione non verrà risolta”.
di Redazione Altovicentinonline