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Altopiano. Impianti da sci nuovi per rilanciare il turismo: si cercano fondi privati per le Melette

‘Riapriamo le Melette’ è il titolo della serata che si è svolta lunedì scorso al teatro Millepini di Asiago e ha visto la presenza dei sindaci di Asiago, Galli e Roana e del gruppo promotore per il rilancio degli impianti sciistici delle Melette.

Una frase che la dice tutta sulla forte volontà delle amministrazioni, di Gallio, Asiago e Roana e di un gruppo promotore di dare nuova vita allo storico impianto altopianese, che chiamano a raccolta ‘benefattori’ privati, che con le loro donazioni, ripagate poi con abbonamenti e agevolazioni varie nell’utilizzo della struttura, saranno fondamentali per la modernizzazione degli impianti.

Una sala quasi piena ed una buona partecipazione per una serata nata per spiegare le prossime mosse del progetto e promuovere il contributo dei privati, operatori in primis ma anche cittadini.

Le amministrazioni di Gallio ed Asiago, i cui sindaci sono intervenuti durante la serata insieme al primo cittadino di Roana, a Mario Paganin e Paolo Rigoni del gruppo promotore, hanno fortemente creduto in questa rinascita mettendo in campo 900mila euro ciascuno per poter ottenere i fondi Odi per la creazione di due nuove seggiovie.

Il progetto come è stato più volte sottolineato durante l’incontro è ritenuto necessario per ammodernare degli impianti obsoleti e cercare dunque di riprende quote di mercato del turismo invernale perse in questi anni di immobilità. Mario Paganin, maestro di sci, direttore della Scuola Sci Verena e gestore insieme alla sua famiglia dell’Agenzia Happy Siben sottolinea l’importanza del progetto, dopo aver assistito all’invecchiamento ed alla chiusura di alcune stazioni sciistiche tra cui le Melette, l’offerta invernale non è più appetibile; l’unico impianto che mantiene un livello accettabile è il Verena, mentre le altre stazioni vengono usate principalmente per muovere i primi passi sugli sci. La riapertura delle Melette secondo Paganin e Paolo Rigoni, altro promotore, anche lui maestro di sci, è dunque indispensabile per un rilancio del turismo invernale in Altopiano.

L’attuale proprietà della stazione galliese, la famiglia Marchesi, ha espresso già nel settembre 2014 la volontà di non continuare l’attività di gestione, da lì le amministrazioni, quella di Gallio in primis, si sono attivate per giungere ad un cambio di proprietà. La serata di lunedì 28 costituisce secondo i promotori un primo passo concreto del progetto.

Roberto Rigoni Stern, sindaco di Asiago ha sottolineato la validità comprensoriale e l’importanza delle Melette per l’economia di tutto l’Altopiano. Le amministrazioni consapevoli di ciò si sono attivate per prime per ottenere i finanziamenti, questo ambizioso progetto ha portato il Comune di Asiago ad investire a Gallio riconoscendo l’importanza strategica per il rilancio del turismo invernale negli otto comuni. Rigoni Stern ha sottolineato anche come al momento siamo fuori dal mercato per quanto riguarda questo settore, ma le tranche di finanziamenti Odi riguarderanno anche altre stazioni: Larici, Val Formica, Valmaron, nell’arco di otto anni tutta l’impiantista altopianese sarà rimessa a nuovo. La parte pubblica secondo il primo cittadino di Asiago ha dato un segnale forte dato che da qui passerà la prospettiva di sviluppo turistico, ora è necessaria la risposta dei privati. C’è bisogno poi di un’impresa che gestisca gli impianti e le amministrazioni auspicano che il progetto possa essere condiviso. Rigoni Stern parla infine di una svolta per il territorio, di riacquisizione della vocazione turistica invernale.

Mario Timpano, Dottore Commercialista e Vicepresidente di Feder Funi ha esplicato poi che tipo di società si andrà a costituire per rilevare Melette 2000 S.r.l e poi gestire i nuovi impianti. “Quest’operazione è iniziata cinque, sei mesi fa. Ci sono state delle traversie per la dismissione da parte della famiglia Marchesi, poi è stato necessario capire che tipo di interventi fossero necessari per poter riaprire con dignità le Melette. Si è giunti a fissare in 2milioni 400mila euro al lordo dei debiti la quota necessaria. Abbiamo dovuto definire la garanzia dei dati di bilancio”.  Timpano ha sottolineato come fosse necessario redigere il contratto preliminare con delle certezze e assicurazioni  come voluto dai promotori, in primo luogo su un importo certo. Il vicepresidente di Federfuni ha anche spiegato come vi siano alcuni asset di proprietà anch’essi della famiglia Marchesi da dismettere: uno in zona Sisemol, un altro in zona Pakstal e la partenza della vecchia seggiovia dell’Ongara. L’idea è quella di introitare dei fondi per far partire la struttura della vecchia società che poi potrà rivivere non solo d’inverno, ma potrà essere sfruttata anche d’estate con costi inferiori. Timpano parlando poi dei molti interventi necessari non solo di ammodernamento ma anche di rimessa in funzione di alcuni impianti esistenti che richiederebbero il lavoro intenso di tre squadre per tentare di riaprire per il prossimo inverno con costi enormi ha spiegato come si sia ritenuto di procedere coi lavori in maniera graduale  e sostenibile; la riapertura dovrebbe avvenire nel 2018 dopo una serie di interventi per un totale di 11milioni di euro.

Per la nuova società ‘Ski Area Altopiano di Asiago Sette Comuni’ che rileverà le Melette si è pensato ad una Spa, ma con dei paletti, nessuno dei soci potrà possedere più del dieci per cento delle azioni, verrà redatto uno statuto che sarà proposto a vari operatori economici e cittadini che intendano partecipare. Non vi sarà vincolo alla libera circolazione all’interno della società e le quote potranno essere cedute, si delibererà con il 51%. Si è scelto questo tipo di asset societario perché ritenuto il più idoneo. Durante la serata sono stati distribuiti dei moduli per chi volesse aderire, dato che una partecipazione diffusa è il miglior contributo alla riapertura del comprensorio sciistico. Le soluzioni per la sottoscrizione delle quote di partecipazione: 5mila, 10mila, 15mila e 25mila euro, potranno essere versate in un’unica soluzione o dilazionate in quattro anni. Ai sottoscrittori verranno dati dei benefit in abbonamenti stagionali presso il comprensorio di Gallio. Un istituto di credito altopianese si è già reso disponibile ad anticipare i fondi per coloro che ne avessero bisogno, con un interesse del 3%, si tratta della prima banca ma è probabile che altri istituti si mettano in competizione ed entrino in gioco. Emanuele Munari sindaco di Gallio, ringraziando colleghi e promotori ha sottolineato l’importanza di prendere parte a questo progetto per diventare più fautori del proprio destino e dell’economia del territorio. È giunto il momento secondo il Presidente dell’Unione Montana di fare uno sforzo per la collettività ed assumere un approccio diverso, proattivo per il rilancio di tutto l’Altopiano.  Valentino Frigo, sindaco di Roana, ha sempre avuto a cuore gli impianti di risalita e ne ha visto ed aiutato a costruire anche qualcuno, sottolinea l’importanza del progetto e di unirsi dato che l’immobilismo degli ultimi anni, in cui non si è mai intervenuto in alcun modo sugli impianti bene indispensabile per la vita turistica ci ha portati a questa situazione. Ha sottolineato anche la delicatezza delle varie fasi del progetto che le amministrazioni dovranno seguire e sostenere.

Un terzo dell’obbiettivo è stato raggiunto in maniera informale, ma ora c’è bisogno di tutti per procedere a piccoli passi verso la meta.

Giulia Rigoni