Non si fa che parlare d’altro in questi giorni sull’Altopiano ed i social sono zeppi di foto di atti predatori, che danno emozioni contrastanti. Il lupo è tornato sull’Altopiano e ormai, sono molte le prove di animali selvatici rivenuti morti, alcuni sbranati. Di altri è stata trovata solo la carcassa.
Il predatore più grande tra i canidi è stato avvistato anche da molti cittadini, la certezza scientifica è data da alcune prove genetiche che ne attestano la presenza. Lo conferma Daniele Zovi, di Roana, per vent’anni a Capo del Distretto di Asiago della Guardia Forestale, attuale dirigente del Corpo Forestale per il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, che invita alla cautela e a non credere alle bugie che provocano inutili allarmismi.
Quanti sono gli esemplari di lupo presenti sul territorio altopianese?
lupi predazioni1“Non possiamo sapere il numero effettivo di lupi che si trovano in Altopiano perché non esiste censimento. Esistono delle convinzioni che i tecnici hanno sulla dimostrata presenza e sul passaggio dei lupi, basate su prove generiche, le uniche certe scientificamente. Circa un anno fa son stati rivenuti segni e prove genetiche che si riferiscono ad una femmina. Si ritiene che faccia parte del branco della Lessinia. In realtà i lupi erano due”.
Molti i cittadini che hanno segnalato la presenza di questo maestoso predatore, ma Zovi ancora una volta invita alla prudenza: “Si sono susseguiti avvistamenti, non certo fatti da esperti, dato che gli unici che possono dare la certezza che si tratti di lupi in Altopiano sono solo i Forestali che hanno partecipato al Corso Wolf Alps. Gli altri in realtà, i nostri compaesani i lupi non li hanno mai visti. Penso che siano necessarie umiltà e cautela.
In generale ne son stati avvistati un gruppetto da persone degne di rispetto e fiducia nella zona di Marcesina, altri son stati visti sul Grappa non sappiamo se non gli stessi ovviamente. Poi nella zona del Portule, della Val D’Assa, dei Larici, si spostano molto insomma, di fatto fino ad oggi in quelle zone non c’è stata predazione di animali domestici, si son nutriti di animali selvatici.”.
I lupi in questione dato il numero delle prede, le molte segnalazioni sembrano essere in numero maggiore di due, ma anche riguardo i rinvenimenti di cadaveri sbranati, ciò che appare non è necessariamente certo: “Nella zona di Gallio – prosegue il Dirigente della Forestale – son state segnalate delle predazioni, ma non tutte son necessariamente opera dei lupi, alcuni animali possono essere stati uccisi da cani incustoditi o da morte naturale, vedendo solo in seguito il passaggio di qualche animale che ha ripulito i resti, altri dai bracconieri. lupi predazioniAnche perché questi lupi non hanno ancora stabilito un territorio come è loro costume.”.
Questo gruppo di lupi dunque si sposta molto e percorre in lungo in largo il territorio altopianese alla ricerca di cibo, alcuni avvistamenti son avvenuti anche a ridosso delle case, tuttavia è facile cedere alla paura e a convinzioni errate, Zovi cita l’esempio di un altopianese che gli ha chiesto se sull’Altopiano ci siano 32 lupi, sottolinea a riguardo l’assurdità di una tale ipotesi dato che non si trova un numero così alto di lupi in nessuna parte del mondo, non solo in Altopiano. Importante un’altra precisazione che Zovi fa: “I lupi stanno arrivando spontaneamente per esempio dalla Lessinia, nessuno li ha reintrodotti, arrivano a loro volta dal nucleo appenninico. A riguardo mi preme sottolineare che false notizie o bugie creano allarme e non fanno bene a nessuno.”. Le precisazioni sono doverose, tuttavia la popolazione, in particolare agricoltori, allevatori e cacciatori è preoccupata ed allarmata dalle foto delle predazioni e dalla presenza di questi animali con cui nessuno è abituato a convivere.

Daniele Zovi conclude descrivendo il rapporto che questi animali temuti e maestosi hanno avuto ad oggi con l’uomo e le sue attività produttive: “All’attualità non son giunte segnalazioni di predazioni di animali domestici da parte di lupi, lo stesso non si può dire dei cani non custoditi. Attaccano i piccoli di caprioli o altri cuccioli.”

Giulia Rigoni (foto di Massimo Lunardi e Davide Dalla Bona)

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