Cibo fatto in malga, ma con le certificazioni necessarie a garantire che al primo posto nella scala dei valori, ci sia la salute.
Sono 43 le malghe in Veneto a vocazione casearia, molte delle quali nel periodo estivo producono e vendono prodotti alimentari realizzati con il latte munto da animali che pascolano liberi nell’Altopiano.
Formaggi e derivati ricercati, dai sapori puliti e inconfondibili che sanno di buono, ma soprattutto di sano. Ed è proprio la salute di questi prodotti, al centro di un corso di formazione e aggiornamento proposto dalla Ulss 7 Pedemontana, in collaborazione con Coldiretti e rivolto ai malgari.
L’appuntamento è il 5 giugno ad Asiago e tratterà il tema ‘Produzioni d’alpeggio della Pedemontana Veneta 2018’ con relatori specializzati: Fabrizio De Stefani, Lucio Maculan e Paolo Mosele, dirigenti del servizio veterinario e di igiene degli alimenti.
Ecco quindi che, a partire da giugno e fino a settembre, i malghesi produrranno burro, ricotte, e formaggi, che offriranno ai tanti intenditori e turisti che risalgono i nostri monti per ricercare sapori e profumi unici nel loro genere, che solo un ambiente incontaminato può dare. Prodotti di altissima qualità, realizzati in soli cento giorni in casere d’alpeggio, che ora godono di una sicurezza in più nei confronti dei consumatori. Il semplice controllo non basta, per questo la direzione sanitaria incaricata del settore alimentare, ha deciso di supportare i malgari con corsi di formazione e aggiornamento.
“È necessario infatti che coloro che fino a maggio sono semplicemente degli allevatori di bestiame di pianura e che per la sola estate ‘mutano pelle’ diventando a tutti gli effetti Operatori del Settore Alimentare, siano in possesso di quel bagaglio di conoscenze e competenze che consente di assicurare la salubrità delle loro produzioni casearie – Ha spiegato Fabrizio De Stefani, direttore del dipartimento servizio veterinario d’igiene degli alimenti – Il compito istituzionale dell’autorità competente in materia di sicurezza alimentare, ovvero l’azienda sanitaria locale attraverso il servizio veterinario di igiene degli alimenti, anche nel caso di queste particolarissime imprese alimentari, è quello di verificare la conformità dei processi di produzione, attuando una serie di controlli basati sull’analisi del rischio”.
Anna Bianchini