L’Altopiano di Asiago con il suo percorso della transumanza si candida ad essere annoverato nel patrimonio a tutela Unesco.

Emanuele Munari, presidente dell’Unione Montana dell’Altopiano di Asiago, insieme al sindaco di Bressanvido Giuseppe Bortolan, legati dal percorso della transumanza, ha consegnato all’assessore regionale all’Agricoltura e al presidente della commissione Affari Istituzionali del consiglio veneto le delibere approvate all’unanimità con cui i dieci comuni vicentini del ‘cammino’ della transumanza chiedono che il Veneto sia inserito nella candidatura Unesco a ‘patrimonio culturale immateriale dell’umanità’.

Ogni anno la transumanza di Bressanvido mette in movimento circa seicento capi di bestiame che percorrono due volte il percorso, andata e ritorno, dalla pianura all’altopiano di Asiago, attraversando a primavera e in autunno, i comuni di Bressanvido, Pozzoleone, Schiavon, Marostica, Lusiana, Conco, Asiago, Gallio, Foza ed Enego, alla ricerca di pascoli verdi e di migliori condizioni climatiche.

Si tratta di una tradizione secolare, che impegna centinaia di transumanti a piedi e a cavallo, peculiare del comparto della pastorizia d’alpeggi, che  accomuna diverse regioni, dall’Abruzzo all’Alto Adige, dal Lazio al Piemonte, dalla Sicilia alla Lombardia.

Anche il Veneto vuole entrare nella mappa della transumanza a tutela Unesco e la consegna dei pronunciamenti dei dieci consigli comunali è avvenuta oggi a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale a Venezia, con le autorità regionali, del Sindaco di Bressanvido e dei rappresentanti dei Comuni di Asiago e Gallio.

“Anche il Veneto ha una ricca e consolidata tradizione in merito con molte transumanze ‘minori’ diffuse sul territorio come quella che arriva a San Pietro in Gu in provincia di Padova – ha sottolineato l’assessore All’Agricoltura – Candidare la secolare transumanza di Bressanvido a patrimonio dell’umanità significa valorizzare una pratica che è presidio della montagna, della biodiversità e di filiere di attività agroalimentari che continuano a garantire prodotti di alta qualità. Intanto, come primo riconoscimento formale, si avvierà la procedura d’iscrizione al Registro nazionale delle pratiche agricole tradizionali e dei paesaggi storici. Il passo successivo sarà la richiesta rivolta al Ministero per le politiche agricole di integrare il dossier Unesco che ha presentato a Parigi, insieme  alle altre due nazioni europee interessate, Austria e Grecia. Il Veneto, che sta investendo oltre 390 milioni di euro per lo sviluppo dell’agricoltura e della zootecnìa di montagna, vale a dire un terzo del ‘portafoglio’ dell’intero Programma di sviluppo rurale 2014-2020,  intende sostenere con ogni mezzo questa pratica antica di salvaguardia del benessere animale e di conservazione dell’equilibrio ambientale. Si tratta di una pratica di ‘buon’ allevamento e di valorizzazione dei pascoli in quota, che è diventata anche ricchezza culturale, ambientale e turistica dei territori che la vivono, e che ben merita il riconoscimento Unesco”.

Anche il Presidente della Prima Commissione consiliare ha assicurato la totale collaborazione dell’organo legislativo del Veneto perché i dieci comuni della transumanza di Bressanvido si possano fregiare dell’iscrizione al registro nazionale delle pratiche agricole tradizionali e del marchio mondiale Unesco, a sigillo di una delle più tipiche espressioni della civiltà contadina che nel Vicentino continua a vivere immutata nel tempo.

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