Ad oggi in Veneto sono stati individuati circa 50 casi di variante Delta ma secondo Antonella Ricci, direttrice generale dell’Izsve (Istituto zooprofilattico sperimentale delle venezie), “la variante indiana non si svilupperà da noi come si sta sviluppando nel Regno Unito”. Questo per due motivi principali. Il primo è che la la variante è arrivata in Italia più tardi rispetto a quando è arrivata nel Regno Unito, e “questo è un gran vantaggio” perché nel frattempo è arrivato il caldo estivo, con tutto ciò che questo comporta. Il secondo è comunque legato allo sfasamento temporale con cui la variante è arrivata, che ha consentito di portarsi avanti con le vaccinazioni. “Molte più persone hanno completato il ciclo vaccinale”, sottolinea Ricci, mentre nel Regno Unito ci sono molte persone che hanno ricevuto una sola dose, che “sono il terreno ideale per le varianti”. Ad ogni modo, al momento “l’andamento della pandemia nel Regno Unito è preoccupante per il numero di casi, ma non per i malati gravi. E questa è la dimostrazione che la popolazione vaccinata risponde meglio”.
Oggi in Veneto sono arrivate 238.680 dosi di vaccino Pfizer e 11.650 dosi di Johnson&Johnson. Domani è atteso l’arrivo di 42.600 dosi di Astrazeneca, mentre Moderna non arriverà fino alla prossima settimana. Ieri, tuttavia, sono arrivate 20.000 dosi di Moderna e 10.530 di Pfizer aggiuntive, destinate ai soggetti under 60 che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca e quindi ora necessitano di somministrazione eterologa. Ha detto l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin. In tutto, i soggetti che necessitano di somministrazione eterologa in Veneto sono circa 36.000.
Nelle ultime 24 ore in Veneto sono stati individuati 84 positivi, con una prevalenza dello 0,33% su 25.510 tamponi. I soggetti attualmente positivi sono 5.609, i ricoverati sono 372 di cui 326 in area non critica e 46 in terapia intensiva. Risulta poi un decesso. Questi i dati diffusi oggi dalla Regione Veneto.
Agenzia Dire