Thiene cuore pulsante dell’Alto Vicentino. Thiene la bella, la bomboniera, città con la puzza sotto il naso, ma bellina e confortevole. “Nessuno tocchi Thiene” per i suoi thienesi, che negli anni hanno osservato l’evoluzione di usi e costumi, del commercio e dell’industria. Cittadini ‘viziati’ da una città confortevole, dove si è sempre vissuto bene e dove ancora si sente la mancanza di luoghi iconici, che non ci sono più, ma vengono ricordati come ci fossero sempre. Nella Thiene che non c’è più ci si conosceva tutti e per ‘sorvegliare’ i movimenti dei ragazzi, bastava chiedere ai titolari degli esercizi commerciali, che erano veri e propri ‘amici di famiglia’ vista la frequenza con la quale le famiglie si appoggiavano per lo shopping, che non era uno sfizio, ma un’abitudine.
L’ALBERGO ROMA, gestito da Vera e Franco Signorini. Oggi rimane una ‘carcassa’ che evoca nostalgia, ricorda un po’ il relitto del Titanic, con scalinate e caminetti ricoperti di intonaco frantumato, ma un tempo era il punto di ritrovo di tutte le famiglie non solo thienesi, che la domenica si ritrovavano ai tavoli apparecchiati con un’atmosfera calda e familiare e dove non potevano mancare gli gnocchi, piatto tipico che ha reso famosa la padrona di casa (foto in Fotogallery).
Il CINEMA LUNA, storica sala cinematografica di Thiene, quando la televisione aveva ancora pochi canali e i film erano un appuntamento imperdibile. Occasioni da prendere al volo, spettacoli attesi e vissuti in compagnia, con il post-film obbligatorio in pasticceria. Ma il cinema Luna non erano solo film, ma anche eventi e sfilate, soprattutto per i bambini, con partecipatissimi concorsi per i costumi di carnevale e appuntamenti per le famiglie.
C’era un tempo in cui il pret-à-porter non era così ‘pret’ e nelle case fondamentale avere tutto il necessario per riattaccare un bottone, cambiare una zip o imbellettare le bambine con fiocchi e nastri tra i capelli. Per questo a Thiene, in pieno centro storico, c’erano le MERCERIE PAOLIN, punto di riferimento per tutte le donne, dove si poteva trovare davvero di tutto. Pizi e merletti, aghi e spille da balia, nastri, toppe, tessuti e bottoni di ogni tipo.
L’EDICOLA DI GIORNALI DI VITTORIO MIOTTO. Impossibile non ricordare il ‘baracchino’ di giornali in pieno centro. Piccolo e sempre sovraffollato, proprio grazie a Vittorio, che faceva della vendita dei giornali un vero e proprio rito irrinunciabile. Amici, parenti, conoscenti o sconosciuti, spesso con la tazzina di caffè in una mano e il giornale sotto il braccio. Tutti a ridere e scherzare in pieno centro, con Miotto a fare da anfitrione del centro storico.
A.B.