4 i Distretti Commerciali dell’Alto Vicentino: la Regione in aiuto dei negozi
Giornalisti Altovicentinonline
Ci sono Schio, Thiene, Asiago e Valli del Pasubio tra i 58 distretti commerciali riconosciuti dalla Regione Veneto, distribuiti in tutte le province venete e approvati ieri in consiglio regionale.
L’individuazione dei distretti del commercio costituisce una delle principali forme di politica regionale in favore delle attività commerciali in ambito urbano e l’Alto Vicentino è riuscito ad entrare a gamba tesa nella nomina, che favorirà la partecipazione a progetti e bandi regionali ed europei garantendo ‘qualche punto in più’ proprio grazie all’inserimento nell’elenco dei distretti urbani e territoriali.
Non solo, i distretti commerciali infatti, garantiscono al territorio di vedere riconosciuta la sua valenza non esclusivamente in campo industriale ed artigianale, ma anche, a pieno titolo, commerciale.
Sono 2 le tipologie di distretto; urbano, che caratterizza il comune e territoriale, che consiste in un gruppo di comuni identificati all’interno di uno specifico territorio.
Thiene, Schio e Asiago, grazie alla loro dimensione comunale, rientrano nei distretti urbani, mentre Valli del Pasubio si è unita a Recoaro e l’unione forma il distretto territoriale.
Ecco quindi che Thiene ha ottenuto il nome ‘Città del Commercio’, Asiago è ‘Il tuo centro commerciale all’aperto’ e Schio ha il nome ‘Distretto urbano del commercio di Schio’. Il distretto territoriale di Valli e Recoaro si chiama ‘Piccole Dolomiti Sport, Natura e Benessere’.
“Vogliamo rigenerare l’economia e il tessuto sociale e culturale urbano, per riqualificare i centri storici attraverso lo sviluppo delle attività commerciali – ha commentato Nicola Finco, consigliere regionale della Lega – Questo progetto, voluto e sorretto dalla Regione, ha visto partecipare 111 amministrazioni comunali che hanno presentato 58 domande. Questa normativa regionale ha voluto fortemente perseguire una finalità di sviluppo del settore commerciale, ponendo l’attenzione prima di tutto alle attività commerciali presenti nel tessuto urbano. La Regione riconosce il ruolo del commercio tradizionale al dettaglio come fattore strategico di sviluppo economico e di crescista sociale del territorio. Questo tipo di commercio – ha proseguito l’esponente della Lega – è svolto dagli esercizi di vicinato situati nel centro storico, per rafforzare il servizio di prossimità, in modo tale da tutelare il consumatore. Gli interventi della Regione vogliono promuovere tutte le politiche attive contro la desertificazione dei centri storici, con il riuso dei locali sfitti grazie a fiscalità di vantaggio e nuovi itinerari turistici. Ogni distretto – ha concluso Finco – prevede la figura di un manager e partnership pubblico-privato con sinergie tra la grande distribuzione organizzata e le piccole imprese”.
“E’ stata eccezionale la risposta del territorio sia in termini quantitativi, sia qualitativi – ha commentato Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo Economico e al Commercio – Tutte le 58 proposte esaminate sono state infatti ritenute corrispondenti ai criteri dettati dalla Giunta regionale in tema di sviluppo delle politiche attive e sono frutto della fattiva collaborazione di tutti gli attori del sistema: amministrazioni comunali, associazioni di categoria, camere di commercio e imprese, sotto la guida regionale che li ha accompagnati nel percorso. In particolare i comuni hanno saputo cogliere l’opportunità offerta dalla Regione ed hanno creduto nel modello di aggregazione già sperimentato da alcuni sul territorio regionale. Il modello distrettuale – ha concluso – rappresenta una chiave di volta per il rilancio e la competitività dei poli urbani, che mette in sinergia le attività commerciali e le altre attività economiche dei diversi contesti territoriali”.