La Lega Antivivisezione esprime soddisfazione per «lo stop del presidente del Veneto Zaia all’iniziativa di 12 consiglieri regionali della Lega e Lista Zaia, che hanno depositato il 6 luglio scorso il Progetto di Legge n.368 “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori” che, sull’esempio delle Province autonome di Trento e Bolzano, prevedeva il ricorso a cattura e uccisione di lupi e orsi».
Zaia ha quindi dimostrato «coerenza con la sua opposizione all’uso dei fucili contro i lupi, annunciata già lo scorso anno, e avrà la possibilità di dare il suo contributo alla gestione delle problematiche derivanti dalla convivenza tra grandi carnivori e attività umane, in occasione dell’esame del Piano lupo in Conferenza Stato-Regioni, che il ministro Costa ha già annunciato che ripresenterà, ripulito dalla possibilità di uccidere i lupi, previsto dal precedente ministro Galletti»
Enpa: “Bene lo stop di Zaia alle uccisioni”
«Soprattutto – aggiunge Andrea Brutti, dell’Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – è fondamentale evitare l’effetto domino dell’illegalità, con i tentativi delle Regioni “filovenatorie”, e in tempi recenti dello stesso Veneto, di usurpare competenze statali, quali appunto quelle in materia di fauna selvatica, sottratte all’autonomia legislativa regionale». Oggi, grazie all’autorevole intervento del ministro Costa e allo stop di Luca Zaia, le Province Autonome di Trento e Bolzano sono più isolate ed Enpa auspica che rientrino quanto prima nell’alveo della legalità.
«Ora –– conclude Brutti – si punti finalmente sui metodi ecologici, con decisione e senza le dannose resistenze frapposte finora. Recinti mobili, cani da guardiania, ricoveri notturni degli animali, solo per citarne alcuni, sono gli unici strumenti validi per prevenire possibili conflitti tra uomini e animali. Le uccisioni, invece, oltre ad essere eticamente inaccettabili, non li risolvono ma li aggravano. Come peraltro ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica».