La Lega Antivivisezione esprime soddisfazione per «lo stop del presidente del Veneto Zaia all’iniziativa di 12 consiglieri regionali della Lega e Lista Zaia, che hanno depositato il 6 luglio scorso il Progetto di Legge n.368 “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori” che, sull’esempio delle Province autonome di Trento e Bolzano, prevedeva il ricorso a cattura e uccisione di lupi e orsi».
Zaia ha quindi dimostrato «coerenza con la sua opposizione all’uso dei fucili contro i lupi, annunciata già lo scorso anno, e avrà la possibilità di dare il suo contributo alla gestione delle problematiche derivanti dalla convivenza tra grandi carnivori e attività umane, in occasione dell’esame del Piano lupo in Conferenza Stato-Regioni, che il ministro Costa ha già annunciato che ripresenterà, ripulito dalla possibilità di uccidere i lupi, previsto dal precedente ministro Galletti»
Enpa: “Bene lo stop di Zaia alle uccisioni”
«E’ molto importante che il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ringraziamo, non abbia firmato la proposta di legge presentata dal suo stesso partito, che prevedeva misure di contenimento dei lupi. Con il suo stop, il presidente Zaia ha evitato un nuovo strappo alla Costituzione, dopo la brutta pagina scritta dalle province di Trento e Bolzano con le loro leggi “ammazzalupi”». Lo dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali sottolineando come il rifiuto di Zaia, reso noto da fonti di stampa, sia avvenuto in concomitanza con una importante sentenza della Suprema Corte. Quella con cui è stata dichiarata l’incostituzionalità delle sanzioni per il disturbo venatorio, previste proprio da una legge regionale del Veneto, 1/2017. Insomma, con il suo gesto, il presidente del Veneto ha dimostrato senso delle istituzioni.
«Soprattutto – aggiunge Andrea Brutti, dell’Ufficio Fauna Selvatica di Enpa – è fondamentale evitare l’effetto domino dell’illegalità, con i tentativi delle Regioni “filovenatorie”, e in tempi recenti dello stesso Veneto, di usurpare competenze statali, quali appunto quelle in materia di fauna selvatica, sottratte all’autonomia legislativa regionale». Oggi, grazie all’autorevole intervento del ministro Costa e allo stop di Luca Zaia, le Province Autonome di Trento e Bolzano sono più isolate ed Enpa auspica che rientrino quanto prima nell’alveo della legalità.
«Ora –– conclude Brutti – si punti finalmente sui metodi ecologici, con decisione e senza le dannose resistenze frapposte finora. Recinti mobili, cani da guardiania, ricoveri notturni degli animali, solo per citarne alcuni, sono gli unici strumenti validi per prevenire possibili conflitti tra uomini e animali. Le uccisioni, invece, oltre ad essere eticamente inaccettabili, non li risolvono ma li aggravano. Come peraltro ampiamente dimostrato dalla comunità scientifica».