“E’ in corso una vera e propria emergenza economica che potrebbe portare gli allevatori ad abbandonare le malghe, perdendo così soldi e cura del territorio. L’Altopiano non diventerà la Lessinia 2”.

E’ un argomento molto serio per il sindaco di Gallio Emanuele Munari, la gestione del lupo che, a suo dire, va rinnovata con provvedimenti efficaci come il prelievo coatto degli animali che stanno minacciando il territorio, arrivando all’abbattimento, se questo fosse necessario.

Le sue ultime dichiarazioni, dopo il rinvenimento a 20 metri dalla palestra di Gallio e a 50 metri dalla casa dello stesso primo cittadino, di una cerva sbranata da almeno 2 lupi nella notte.

Inquietante l’avvicinarsi del lupo alle abitazioni, tanto che Munari non smette di raccomandare ogni giorno alla popolazione di evitare di uscire di casa con cani al guinzaglio, perché questi ultimi rappresentano la prima Lupopreda dei lupi, che ne avrebbero già uccisi diversi.

“Il fatto che il lupo abbia agito vicino casa mia sembra una sorta di sfida tra me e lui. Non ho voluto vedere la carcassa della cerva, ma questi lupi che si stanno riproducendo sull’Altopiano stanno diventando davvero audaci. Non si tratta di lupi selvatici, ma di ibridi che si avvicinano agli uomini. Non mi stanco ogni giorno di chiedere aiuto al prefetto e alla regione, con l’assessore Pan che ultimamente ha capito che siamo davvero in emergenza. Lo hanno capito anche gli animalisti del Wwf – continua Munari – Io amo gli animali, ma sfido chiunque ad averli vicino casa. All’ultimo tavolo tecnico ho spiegato al Wwf che gli allevatori sono esasperati e senza peli sulla lingua ho detto, che tra la difsa del territorio e il lupo, scelgo il primo”.

Sindaco Munari, secondo lei quanti lupi vivono al momento sull’Altopiano?

Minimi 2 branchi, ma al momento non abbiamo dati certi e quelli che ci danno non collimano con le predazioni che si registrano. Se non si adottano delle misure, la convivenza sarà impossibile e le conseguenze disastrose.

Che stato d’animo hanno gli allevatori?

C’è esasperazione. I malgari non ne possono più. Quello dell’allevatore è già un lavoro difficile, fare pure i conti con i lupi non è facile e rischiamo seriamente di far disertare le malghe, con tutti i rischi e i disastri ambientali che ne derivano.

Ci può spiegare?

Il ruolo del malgaro non è solo quello di produrre formaggi e salumi per intrattenere i turisti o sviluppare un’attività commerciale. La sua presenza è determinante per la cura e la manutenzione del territorio. Se la montagna viene curata e i suoi boschi sono mantenuti in ordine, il rischio idrogeologico e di frane è sicuramente limitato.

Lupo1 (2)Il prefetto invece che cosa le ha detto?

Sto ricevendo molto supporto. Ha capito perfettamente la situazione e per primo ha scritto alla regione sollecitando interventi urgenti.

Poco fa lei ha detto che necessario di dovrebbe ricorrere all’abbattimento del lupo. Non pensa che questo suo pensiero possa scatenare le ire degli animalisti?

Le posso assicurare che durante l’ultima riunione gli animalisti hanno mostrato comprensione per il mio appello. Con loro ho dialogato, facendo capire che tutti amiamo gli animali, io per primo. Ma una cosa è stare dietro una scrivania, altro è vivere con un lupo affamato dietro la porta di casa.

N.B.

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