Gallio. Richieste di dimissioni incrociate e attacchi social, Munari: “La minoranza non sta bene, aiuterò”
Giornalisti Altovicentinonline
La querelle tra la minoranza e il Sindaco di Gallio si arricchisce di una nuova puntata che stavolta ha come innesco l’ultimo consiglio comunale del 28 luglio.
Se nei temi a dividere opposizione e maggioranza è evidente un differente approccio e un’idea di paese diametralmente opposta – dalla nota questione dei cives sino alla gestione delle malghe col Sindaco che accusa ‘Noi di Gallio e le sue Contrade’ di un atteggiamo ostruzionistico arrivato perfino a fomentare ricorsi al TAR con significativi esborsi di denaro pubblico oltre che da parte dei nuovi malghesi – ciò che più salta all’occhio è l’incompatibilità personale tra le due fazioni.
Un tarlo che si è insinuato anche nel pensiero di Emanuele Munari, contento dei molti attestati di stima giunti anche da fuori paese, ma stanco di una guerra politica che pare non vivere tregue: “Debbo purtroppo constatare che i consiglieri di minoranza, come da loro stessi ammesso, si fanno pilotare e manipolare da qualche ‘amministratore’ di altro comune e da qualche leghista locale. Giudico questo atteggiamento come un tradimento al paese di Gallio e alle sue Contrade, dimostrando avversione proprio nei confronti del Comune che vorrebbero amministrare; tutto questo denigrando e svendendo Gallio solo per rancore personale.
Si sono dimostrati inadeguati e incompetenti, certificando con i loro atteggiamenti per nulla costruttivi di essere totalmente inadatti al ruolo: la loro unica missione è l’attacco personale al Sindaco; il resto, ovvero Gallio, per loro non conta. Sono dilettanti lanciati allo sbaraglio”.
Munari glissa almeno per il momento su chi siano gli amministratori che interferirebbero con le questioni politiche interne a Gallio, ma più di qualcuno in paese punta il dito verso il capoluogo dei Sette Comuni, quel capoluogo che a detta della minoranza formata da Andrea Pinaroli, Massimo Sambugaro e Loris Stella sarebbe il target e l’obiettivo proprio di Munari: “Come può guidare Gallio un Sindaco che pensa già di candidarsi ad Asiago la prossima volta, che è della Lega ma partecipa ai Consigli Provinciali di Fratelli d’Italia. Questo dimostra quanto sia del tutto inaffidabile tanto da tradire quei 1022 voti di cui si è gloriato in Consiglio come fossero cose di sua proprietà e non appartenenti invece a persone mature e libere di scegliere che vanno rispettate. L’atteggiamento tenuto in Consiglio e le sue accuse non ci faranno desistere: come consiglieri di minoranza abbiamo difeso e spiegato le nostre numerose interpellanze e continueremo a chiedere con forza le dimissioni del Sindaco”.
Una battaglia dai toni sempre più aspri che comunque sta facendo riflettere il primo cittadino proprio dal punto di vista umano: “Nel merito gli attacchi che mi vengono rivolti mi toccano poco, ma mi preoccupa il livore e l’astio con cui la minoranza si accanisce sulla mia persona. Vedo persone cupe, grigie, avvolte in uno stato di cattiveria che in primis avvelena proprio loro stessi. Questo mi dispiace e siccome sono il sindaco di tutti i galliesi, sento seriamente il dovere di fare qualcosa. Anche per il bene loro.”