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Gallio. Polemica su Campomulo: 3 euro per camminare, ma c’è chi comprende la scelta

 

Nei giorni scorsi, il comprensorio sciistico di Campomulo di Gallio, sull’Altopiano di Asiago, è stato al centro di un acceso dibattito a causa dell’introduzione di un biglietto d’ingresso di tre euro per i pedoni. Se il costo del parcheggio di otto euro per l’auto non ha sollevato particolari polemiche, la decisione di far pagare anche chi intende semplicemente passeggiare nella zona ha suscitato critiche sia sui social sia tra i turisti presenti sul posto. A riportare la notizia è la giornalista Stefania Longhini.

Le critiche social e locali

I social network sono stati il palcoscenico principale delle critiche: «Pagare per andare a camminare in un’area che in fondo è di tutti sembra ingiusto», commenta un utente. Un altro scrive che si tratta di «un modo per fare anti-turismo», lamentandosi del fatto che l’accesso a luoghi pubblici non dovrebbe essere a pagamento.

Tuttavia, tra le voci critiche, emergono anche alcuni turisti che comprendono le ragioni della scelta. «Gestire il centro fondo, battere le piste, sgomberare la neve richiede impegno sia fisico che economico», osservano alcuni, difendendo l’introduzione del ticket. Un altro utente, appena sceso dall’auto, aggiunge: «Non credo sia una scelta presa a cuor leggero, capisco anche quanto sia difficile prendere una decisione di questo tipo».

Le ragioni della gestione del centro fondo

Lara Gallenda, che gestisce il centro fondo e il rifugio Campomulo, ha spiegato alla nota cronista dell’Altopiano dei Sette Comuni le motivazioni dietro alla decisione di introdurre il biglietto di ingresso, confermando che si tratta di una scelta legittima, conforme alle concessioni comunali. «Contribuiamo per il 40% alle spese di manutenzione delle strade che salgono dal centro di Gallio, come la pulizia dalla neve e lo spargimento di ghiaino e sale. Poi siamo responsabili per il 100% delle spese della strada che porta al centro fondo», ha dichiarato Gallenda, sottolineando che mantenere un’area montana accessibile comporta costi elevati e l’impiego di mezzi specializzati quotidianamente.

Inoltre, il biglietto d’ingresso è stato pensato anche per evitare il parcheggio selvaggio, che in passato ha causato problemi, impedendo il passaggio dei mezzi di soccorso durante i periodi di maggiore afflusso. «Molti lasciavano l’auto lungo la strada per non pagare e poi entravano a piedi. Ora abbiamo dovuto spostare la biglietteria all’ingresso del centro fondo, proprio per evitare questo comportamento», ha spiegato Gallenda.

Regolamentare l’afflusso e garantire la sicurezza

Un altro aspetto della scelta riguarda la regolamentazione dell’afflusso dei turisti. «Abbiamo chiesto all’amministrazione di installare cartelli di divieto di parcheggio lungo la strada», ha aggiunto. Questo provvedimento servirà a evitare disagi e a garantire una maggiore sicurezza, soprattutto in un’area montana dove le condizioni meteo possono cambiare rapidamente.

I clienti: “Meglio pagare e trovare un bel parcheggio”

Da parte di alcuni turisti, emerge anche la visione positiva della situazione. «Meglio pagare e trovare un bel parcheggio comodo e libero, piuttosto che cercare tutti i modi per non pagare», osservano alcuni clienti. «Se si è in due, si pagano 6 euro per il parcheggio e poi si entra comodamente in auto. È una cifra ragionevole». Questo punto di vista sembra sottolineare come, alla fine, la comodità e la tranquillità possano prevalere sull’iniziale disappunto per la spesa aggiuntiva.

In definitiva, la questione del ticket per l’accesso a Campomulo resta al centro del dibattito. Mentre alcuni sollevano obiezioni, altre persone comprendono le difficoltà legate alla gestione di un’area montana e le necessità di un regolamento più efficiente e sicuro per tutti.