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Gallio. La legna da ardere e i diritti dei ‘cives’ infiammano la politica

Non solo la minoranza, ma anche la locale sezione della Lega si schiera contro il Sindaco di Gallio Emanuele Munari sulla questione della legna da ardere e dei diritti dei ‘Cives’.

Se nel primo caso la condanna verso quello che è definito l’ennesimo atto di cattiva amministrazione non ha appello, appare diversa la posizione espressa dal portavoce Giorgio Tagliaro che ci tiene a precisare che non si tratta di un giudizio politico sull’operato della Giunta timonata da Munari, quanto più una questione pratica sulla quale servono chiarimenti a favore di quella cittadinanza che si è trovata a fare i conti con un aggravio economico non giustificato.

La questione nasce intorno alla modalità di assegnazione delle bollette di Faggio alla popolazione “Cives” residente nel Comune di Gallio decise dalla Giunta Comunale: “Rileviamo che la Giunta” – asserisce Tagliaro tramite il suo profilo social – ” ha deciso di non riconoscere alle Famiglie Galliesi il diritto per gli anni 2021 – 2022 di esercitare direttamente l’ uso civico in bosco da parte dei “Cives” (al costo di 2 Euro al quintale) e che ciò ha causato un notevole danno economico per le stesse Famiglie, oltre che un forte risentimento sociale.

L’unica scelta individuata dall’Amministrazione Comunale in favore dei cittadini, è stata quella di far prenotare e pagare anticipatamente per i due anni la somma di 360.00 Euro, per un quantitativo di 40 Quintali a domicilio, ossia l’ equivalente di 9 euro al quintale ( a parziale copertura delle spese sostenute dal Comune ); scelta che ci sembra assolutamente non conveniente per le famiglie galliesi considerando che la legna è di proprietà comunale e che molti cittadini possiedono mezzi propri per procedere all’esbosco e al trasporto risparmiando dunque notevoli risorse economiche aggiuntive.
A tal proposito – conclude il candidato altopianese alle ultime regionali in quota Zaia – la nostra preoccupazione è stata confermata dai numeri: circa il 75 % dei non ha aderito alla prenotazione del servizio (circa 100 adesioni contro le 400 degli anni precedenti)”.

 

Più radicale il punto di vista dell’opposizione di ‘Noi di Gallio e le sue Contrade’ che ha espresso la dura posizione attraverso uno scritto protocollato e firmato a nome del gruppo dal Consigliere Andrea Pinaroli, non solo ripercorrendo la critica esposta dal collega leghista ma evidenziando come oltre al danno economico vi sia la beffa di un trasporto a domicilio assolutamente inutile vista la diffusa dotazione di mezzi attrezzati da parte dei residenti: “Come minoranza ci chiediamo se il prezzo offerto dalla ditta che ha assunto il servizio di fornitura del legnatico sia frutto di una procedura di trattativa o di gara o se invece si sia trattato di un affidamento diretto, modalità questa che sarebbe di una gravità inaudita considerato l’ammontare della prestazione erogata. A nostro avviso potrebbero ricorrere tutti gli elementi per ipotizzare il reato di abuso in atti, di danno erariale salvo altri eventuali”.

 

Per la maggioranza prende invece parola l’Assessore Francesco Rossi, che in un video difende l’operato dell’amministrazione galliese: “Se c’è stato un aumento dei costi, lo si deve al senso di responsabilità che abbiamo avuto nell’individuare un’area certo più scomoda ma sicuramente più sicura: come tutti sanno ci sono ancora molti cantieri Vaia aperti e il bosco non è sicuro. Abbiamo quindi preferito dare priorità alla tutela delle persone, ma assicuro che dal 2022 recupereremo la tradizione e i Cives potranno tornare nel bosco in autonomia”.

Marco Zorzi