Non lo dicono apertamente, ma l’accusa è chiara: quel primo posto della nipote del Sindaco Emanuele Munari al concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di un istruttore amministrativo al comune di Gallio, puzza quantomeno di bruciato.
Illazioni pesanti che gettano inevitabilmente un’ombra lunga su una procedura – quella del concorso per assunzione in un ente pubblico – che fa della serietà e dell’imparzialità i suoi punti cardine.
Il concorso per una figura da assegnare ai servizi demografici, viene pubblicato il 22 febbraio scorso: alla prova scritta sono ammessi 30 candidati ma se ne presenteranno 23. Una prova che avviene come da bando l’11 aprile: palazzetto dello sport, banchi distanziati, commissione con componenti anche di altre municipalità e classica scelta delle domande tra più buste rigorosamente sigillate e scelte al momento da un candidato estratto a sorte.
Dalla prova scritta, solo 6 vengono ammessi all’orale: tra questi Maria Vittoria Zonta, che oltre ad essere la nipote del Sindaco Emanuele Munari, è una studentessa di 23 anni laureata in Scienze Politiche.
Dopo la sessione d’esame, Maria Vittoria risulta vincitrice del concorso: un concorso a porte aperte che nonostante la presenza del capogruppo d’opposizione Andrea Pinaroli non convince la minoranza: “Molte persone dopo la prova scritta” – recita il comunicato redatto dal consigliere – “mi hanno invitato a presenziare agli orali e per quanto ho potuto come amministratore comunale di minoranza l’ho fatto. I candidati che ho ascoltato mi sono sembrati preparati sostanzialmente alla pari per lo più. Diciamo che una cosa che era nell’aria si è puntualmente verificata. Noi mettiamo in evidenza questo fatto come dovere di cronaca. Sul fatto che l’Amministrazione non abbia esperito procedura di mobilità e abbia scelto la formula ‘solo esami qualche dubbio lo pone: così come il fatto che un parente stretto del Sindaco partecipi ad un concorso indetto nello stesso Comune. Ognuno ha la sua sensibilità per giudicare quanto questo sia opportuno e corretto. Noi come minoranza riteniamo che ad ogni modo vi sia quantomeno una mancanza di stile”.
Parole che hanno molto amareggiato e offeso il Sindaco Munari, quasi incredulo per ciò che queste lasciano facilmente intuire: “Mi vergogno io per loro, arrivare a infangare il nome di una ragazza e di conseguenza screditare un’intero comune, chi ci lavora e pure gli altri concorsisti pur di attaccare ancora una volta il sottoscritto. Io ho poco da dire, venerdì chiederò in consiglio le dimissioni di un consigliere che si è mosso come un pedinatore nei confronti di una persona che ha solo la colpa di essere mia nipote. Invito altresì la minoranza a recarsi prontamente in Procura denunciando le irregolarità che avrebbero riscontrato: mi accollo volentieri anche le spese di trasferta pur di vederli passare dalla calunnia fine a sè stessa alla denuncia ben circostanziata. Per parte mia chiedo io scusa a tutti, ai membri della commissione ed in particolare ai ragazzi e alle ragazze che hanno partecipato al concorso e che sono entrati in graduatoria per meriti loro: persino il segretario comunale ha riconosciuto la grande qualità dei candidati che sicuramente li porterà ad essere considerati da comuni che nel tempo potranno averne bisogno”.
Molte decisa e accorata anche la replica che Maria Vittoria Zonta, tirata in ballo suo malgrado, ha voluto lasciare direttamente sulla pagina Facebook della minoranza: “La nipote del sindaco, intanto, ha un nome e un cognome” – scrive la ragazza- “e prima di essere nipote di qualcuno è una normale cittadina Italiana e di Gallio, con i suoi doveri, ma soprattutto i suoi diritti, tra cui quello di poter partecipare ai concorsi pubblici; chi sono voi dovreste saperlo bene visto che il Sig. Pinaroli Andrea (appositamente mandato?) mi ha pedinata per tutta la mattina, controllando ogni mio passo e seguendo ogni mio movimento.