Tirano un sospiro di sollievo i cittadini di Caltrano e i tanti affezionati di quella montagna che offre scorci unici verso la pianura veneta e che ben si presta per escursioni alla portata di tutti.
Sdegno e apprensione infatti sono stati i sentimenti più diffusi per l’incendio scoppiato poco prima delle 21 di ieri sera sulla Strada del Generale a pochi passi da Malga Sunio, domato già nella notte , ma le cui operazioni di bonifica con il prezioso intervento di monitoraggio compiuto in alternanza fra la Protezione Civile di Caltrano e quella di Cogollo del Cengio, sono proseguite fino alla mattinata di oggi con alcuni focolai che nel frattempo avevano tentato di riattivarsi.
Grande l’allarme di molti che nei primi minuti, vedendo quei bagliori in quota visibili sino a lunghe distanze, hanno letteralmente sommerso i centralini dei Vigili del Fuoco oltre che il telefono del Sindaco Luca Sandonà che poco prima di cena era partito per il mare dove la famiglia lo stava aspettando e dove in realtà, dopo un veloce saluto ai propri cari, non si è sentito di rimanere facendo velocemente marcia indietro: “Prevale senza dubbio la gratitudine verso chi ha prontamente segnalato l’incendio, verso i Vigili del Fuoco, i volontari di Protezione Civile, i malghesi e naturalmente la mia squadra partendo dal nostro vicesindaco, ma questo non toglie l’amarezza e la rabbia che provo verso chi con comportamenti quantomeno irresponsabili, poteva provocare danni incalcolabili. Ci ricordiamo tutti le fiamme che devastarono i nostri monti a fine anni Novanta, un inferno di fuoco durato giorni: proprio ora che siamo peraltro in deficit idrico, sarebbe doppiamente un dramma. Raccomando a tutti la massima attenzione e accortezza – conclude Sandonà – la montagna va sempre trattata con rispetto, oggi più che mai. Noi saremo vigili”.
E intanto sulla scorta dei molti incendi degli ultimi giorni la Protezione Civile del Veneto ha dichiarato lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi anche per i territori comunali a rischio della regione Veneto nelle province di Belluno e Vicenza-Aree di base montane. Fino alla comunicazione di revoca dello stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi, sono pertanto vietate tutte le operazioni che possono creare pericolo o possibilità di incendio in aree boscate, cespugliate o arborate, e comunque entro la distanza di cento metri dai medesimi terreni.
di Redazione AltoVicentinOnline
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