A meno di nuovi colpi di scena, muore ancor prima di prendere vita l’ipotesi di una quarta stagione invernale per Malga Foraoro, una delle più apprezzate malghe del circuito di 14 chilometri che tanto ha fatto parlare di sè durante la primavera e l’estate con un vero e proprio boom di presenze che ha quasi colto di sorpresa gli addetti ai lavori che si sono visti più che raddoppiare numeri già più che significativi.
Tutto era iniziato con la richiesta dei gestori della struttura d’alpeggio che sulla scia di quanto accordato nelle annate precedenti, chiedevano il rinnovo anche per questo inverno: il Sindaco di Caltrano Luca Sandonà però li convoca e con loro sorpresa comunica, motivandolo, il diniego dell’ Amministrazione Comunale poi seguito da uno scritto a formalizzare una posizione netta e difficilmente rivedibile.
“Con questa apertura invernale” – spiega il primo cittadino – “si derogava alla normativa, in una sorta di tentativo di equiparazione tra ciò che è una malga e ciò che è un rifugio. La sperimentazione del 2019, la prima durante il mio mandato, non ha fatto rilevare grandi problematiche. Nel 2020, invece, sono accaduti dei fatti che mi hanno convinto che questo tentativo non poteva proseguire. Le forti nevicate dell’anno scorso hanno infatti messo a dura prova la permanenza in uno stabile, quale è Malga Foraoro, che non è dotato di un impianto termoidraulico né di una motoslitta, giusto per fare degli esempi. È accaduto che mancasse l’elettricità per giorni e che dovessi spedire, sotto la mia responsabilità, i tecnici Enel, che si sono mossi solo dopo che ho assicurato loro l’ausilio del Soccorso Alpino, in mezzo al bosco sommerso da oltre un metro di neve”.
“E’ un po’ come tarpare le ali ad una situazione che sta spiccando il volo” – asserisce Zenari – “con beneficio per tutta la Comunità oltre che per tutte le nostre malghe. Grazie allo stile e al modo innovativo di concepire la presenza in malga da parte delle famiglie Pozza e Pereira, anche durante l’inverno Malga Foraoro ha mantenuto e offerto importanti servizi e stoppare tutto ora significa non capire cosa si sta muovendo verso la nostra montagna con escursionisti da fuori provincia e in qualche caso anche da ben oltre i confini regionali. Io non sono il portavoce, semmai il primo firmatario di questa richiesta di attenzione e di sensibilità che non potevo non fare: a questo proposito, oltre alle firme raccolte su org, abbiamo predisposto dei modelli cartacei che sono presenti in molti locali della zona. Ci diamo tempo alcuni giorni, poi le sottoscrizioni raccolte verranno portate in Comune e vedremo se l’iniziativa sortirà qualche effetto”.
Marco Zorzi