Le comunità altopianese ma anche quella dell’Alto Vicentino, non sono  rimaste indifferenti dinanzi alla notizia della mamma di Gallio che ha partorito nel soggiorno di casa sua.

Un parto ‘fai da te’ al quale è stata costretta dopo aver rotto le acque e per la fretta della piccola Carola di venire alla luce.

Non c’era tempo di raggiungere né l’ospedale di bassano né quello di Santorso e così la coraggiosa donna on si  presa d’animo e in 37 minuti ha partorito.

Non è andato proprio tutto liscio, in quanto per la mancata espulsione della placenta, la mamma è stata in ambulanza al San Bassiano.

Oggi, venerdì 11 settembre, in commissario dell’Ulss 7 Bortolo Simoni ha convocato la stampa locale e non si è sottratta all’incontro con i giornalisti l’assessore alla Sanità regionale Manuela Lanzarin che ha spiegato che è tutta colpa della carenza di organico.

Era presente anche il primario Marcello Scollo. “Mancano medici, infermieri, anestesisti e tutto quel tipo di personale necessario per tenere in piedi un reparto”.

Secondo i vertici della Regione e della Sanità dell’Alto Vicentino sarebbe solo questo il motivo della chiusura di un reparto che sta creando un vuoto in un territorio montano vastissimo, ma secondo l’assessore Lanzarin, che giovedì lo aveva già detto in un comunicato stampa, non sussiste il pericolo di chiusura di un reparto che riaprirà al più presto. Il commissario Bortolo Simoni ha spiegato che esiste una carenza cronica della quale stanno pagando le conseguenze e che sarà strategico l’esito dei concorsi per riportare forza lavoro non solo per garantire il punto nascite di Asiago, ma anche tutti gli altri servizi che stanno soffrendo o sono temporaneamente sospesi.

Sempre nella giornata di giovedì, le dichiarazioni moderate ma incisive del sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, il quale, pur confortato dalle dichiarazioni dell’assessore Lanzarin, ha rinnovato l’invito a ripristinare al più presto quei servizi dei quali i cittadini non possono fare a meno.

“Non era la prima volta che donne dell’Altopiano di Asiago fossero costrette a partorire in casa o al pronto soccorso. Finora è andata bene e non abbiamo registrato drammi, ma c’è di mezzo la sicurezza di puerpere che hanno il diritto di dare alla luce le loro creature in ospedale, in condizioni civili”, ha dichiarato il primo cittadino.

L’incontro con la stampa di oggi precede di poche ore la manifestazione prevista ad Asiago dove anche questa volta si prevede la massiccia presenza di cittadini che non sono più disposti ad aspettare. Si tratta della seconda protesta in piazza e sono tanti gli appelli, non solo da parte delle istituzioni ma anche da semplici cittadini, di unirsi al coro di protesta. Anche nell’Alto Vicentino sono stati diversi, i candidati al consiglio regionale del Veneto del centro sinistra, che si sono sollevati per una questione di solidarietà alla famiglia della piccola e ai cittadini che si trovano a subire i problemi della Sanità. Un problema, quello dell’ospedale, che sta interessando anche l’Alto Vicentino, dove la campagna elettorale tiene banco principalmente su questo tema snobbato e dribblato ad arte dai candidati leghisti.

Ma stamattina Manuela Lanzarin, seconda nella lista Lega-Salvini, ci ha voluto mettere la faccia, come non ha sempre fatto nell’Alto Vicentino. Probabilmente non poteva fare altro data l’eclatanza della notizia della donna che ha dovuto partorire in casa nel 2020 perché l’ospedale ha il servizio chiuso.

N.B.

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