Colti sul fatto mentre lavoravano senza contratto.
Nei giorni scorsi i militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Asiago, nel corso delle consuete attività ispettive nell’ambito della lotta contro il lavoro sommerso, hanno concluso un controllo nei confronti di un ristorante del posto con la pena della sospensione dell’attività e 3.600 euro di multa.
Al momento dell’intervento i finanzieri hanno trovato intenti a prestare attività lavorativa nella struttura due lavoratori completamente in nero, e altri due lavoratori sono stati considerati irregolari in quanto, se pur non regolarmente assunti, erano pensionati del posto e la loro prestazione è stata valutata come occasionale.
L’attività si è conclusa con l’applicazione della maxi sanzione prevista per l’impiego di lavoratori irregolari ed in nero, per un importo complessivo di 3.600 euro, mentre le violazioni in materia previdenziale e di tutela assicurativa contro gli infortuni sul lavoro sono state segnalate ad Inps ed Inail, che sono gli organi competenti in materia.
Poiché il personale irregolare ed in nero superava il 20 % del totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro, l’Ispettorato del Lavoro ha provveduto ad emettere immediato provvedimento di sospensione dell’attività nei confronti del ristorante asiaghese.
La società, ammettendo le proprie mancanze, ha provveduto subito a pagare le sanzioni ed a regolarizzare i lavoratori, per cui il provvedimento è stato successivamente revocato.
Molto spesso il contrasto all’economia sommersa posto in essere dalla Guardia di Finanza non viene percepito per la propria valenza, che oltre ad essere quella naturale della tutela dei lavoratori, è anche di salvaguardia dei mercati e di difesa degli operatori economici “onesti” contro le distorsioni economiche provocate da chi non rispetta la legge e da chi, anche grazie agli indebiti risparmi di costi, esercita una sleale concorrenza.
F.C