Nell’altopiano di Asiago continuano le indagini per risalire a chi ha disseminato dei bocconi avvelenati destinati ai lupi. Scatta la censura di Munari per quello che definisce “un atto criminale”.
Dopo paura e rabbia, da parte di chi in altopiano vive o ci lavora, per la presenza del branco di lupi che tante testimonianze li collocano nei pressi dell’abitato e degli allevamenti, torna il ‘fai da te’ per mano di un veleno che rischia di colpire non solo i lupi, ma anche gli altri animali che vivono nei boschi dell’altopiano.
Esche ritrovate a poca distanza da località Buscar, sulle quali sono al lavoro i carabinieri forestali per risalire all’identità della persona sul cui capo potrebbe pendere una condanna fino a due anni di reclusione. Intanto, nella zona, sono stati affissi dei cartelli di avviso della presenza delle esche.
Già negli anni passati si erano registrati episodi di ‘bocconi anti lupo’, ritrovate nei boschi tra Asiago, Gallio e Foza, annusate ed ingerite però da volpi, tassi ed altri animali che vivono sui monti.
Da qua l’allarme che lancia Emanuele Munari, in seno all’Unione Montana: forte è il rischio che queste polpette velenose possano essere ingerite anche da animali domestici.
Una politica di gestione deludente. Secondo Wwf la mancanza di un chiaro progetto di prevenzione, ed una scarsa informazione, ha condotto nuovamente ai bocconi avvelenati.
di Redazione AltovicentinOnline