E’ sbarcato in Italia nel 2015 e da allora ha vissuto come richiedente asilo in Trentino, dove si è allenato nella sua grande passione ritagliandosi il tempo dal lavoro in fabbrica.
Ousman Jateh arriva dal Gambia, dove correva per diletto e studiava per costruirsi un futuro migliore.
Ha corso forte domenica scorsa alla Enego-Marcesina, tagliando il traguardo prima degli altri e guadagnandosi il titolo di ‘campione’.
Grande successo per la quarta edizione della Enego-Marcesina che si è svolta domenica 16 luglio nell’Altopiano di Asiago. Una mezza maratona di 21.097 chilometri, che si svolge a 1.400 m di quota tra i boschi, le malghe e i pascoli dell’Altopiano, con un circuito sulla cornice della Piana di Marcesina ad Enego.
Un percorso misto, in parte su strada sterrata e forestale e in parte su asfalto. 150 i metri di dislivello toccando due provincie quelle di Vicenza e Trento, nei comuni di Enego e Grigno.
La partenza alle 9.30 ha visto gareggiare atleti nazionali ed internazionali. La Enego-Marcesina è una mezza maratona utile per preparare maratone più impegnative autunnali ma attira anche appassionati oltre che professionisti grazie al contesto unico in cui si svolge. I primi tre classificati della mezza maratona son stati Ousman Jaiteh, Said Boudalia e Roberto Graziotto. Il primo altopianese giunto al traguardo è invece stato Sebastiano Cantele col tredicesimo tempo.
Accanto alla competizione podistica si è svolta una camminata di 11 chilometri di nordic walking. Un percorso più lungo strade sterrate che asfaltate con i bastoni, obbligatori. Tre ore il tempo massimo per portare a termine il tracciato con partenza alle dieci di domenica 16 luglio dal Centro Fondo
Alla mezza maratona hanno partecipato 700 atleti mentre alla nordic walk 400. Grande riscontro per una manifestazione partita in sordina quattro anni fa, ma che cresce ogni anno di più.
Quest’anno il testimonial speciale insieme a Cristian, è stato Sammy Basso di Tezze, affetto da progenia è famoso per la sua carica vitale e la sua storia. Questo percorso urbano lungo due km è nato per dire no alle barriere fisiche, sociali, mentali e ai limiti.
Giulia Rigoni