Il rischio di inquinamento della falda che rifornisce d’acqua l’Altopiano di Asiago, dovuto al ritrovamento di materiale inquinante in galleria nella cava di Col Campanaro a Valbrenta, ha riacceso i riflettori sull’ambiente del Veneto e sui rischi per la salute dei cittadini.

A chiedere maggiore controllo da parte della Regione sono i consiglieri Cristina Guarda, Patrizia Bertelle, Pietro Ruzzante (Veneto 2020) e Andrea Zanoni (Pd), che con una interrogazione in Consiglio hanno chiesto a Luca Zaia e alla sua giunta “misure per il controllo delle cave”.

La preoccupazione è nata pochi giorni fa, dopo il sequestro dell’intera area della cava di Col Campanaro da parte della Guardia di Finanza, con l’ipotesi di accusa di “inquinamento ambientale e gestione di rifiuti pericolosi non autorizzata”. L’indagine, che conta 3 indagati, è stata avviata dalla procura per il sospetto che nella cava sia avvenuto lo smaltimento illegale di rifiuti tossici.

I consiglieri chiedono “un’azione di prevenzione ambientale, sociale e sanitaria, con l’analisi dell’acqua di falda a monte delle Grotte di Oliero, che rifornisce l’Altopiano dei Sette Comuni, attraverso Arpav e non solo per i soliti inquinanti ma anche per quelli non regolamentati e però riconducibili alle lavorazioni delle aziende coinvolte”.

“Conoscerà mai pace l’ambiente del Veneto? – chiedono i consiglieri – Da anni, purtroppo, non è così. Non c’è giorno in cui non vi sia una nuova denuncia e una nuova conferma di quanto la nostra sia una terra martoriata. Siamo stanchi di una Regione che si attiva solo in fase emergenziale, su sollecitazione di cittadini. La Giunta deve avviare specifici controlli su tutte le cave in dismissione a rischio illeciti. E solo il tempo ci potrà dire quante discariche abusive ed inquinamenti ancora emergeranno. Dopo i continui sequestri di capannoni pieni di rifiuti, più o meno pericolosi, da tempo segnaliamo il rischio che alcune cave dismesse possano rivelarsi tanti ‘vasi di Pandora’: per questo non va abbassata la guardia.  Chiediamo azioni ulteriori rispetto alle indagini in corso. Servono interventi logici e di buon senso – hanno concluso – che possano essere un deterrente per chi in futuro volesse danneggiare il Veneto usando le cave come discariche abusive”.

di Redazione Altovicentinonline

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