L’arte è un percorso di crescita, una costante ricerca di sé stessi attraverso la bellezza, la tecnica e l’emozione. Raggiungere dieci anni di carriera artistica significa non solo celebrare un traguardo, ma riconoscere l’impegno, la dedizione e la passione che hanno guidato ogni pennellata. È un viaggio fatto di sperimentazioni, fallimenti, successi e, soprattutto, di evoluzione continua.
Per l’occasione è stata scelta Villa Giusti Suman a Zugliano dove, sabato 21 settembre alle 17.30, verrà inaugurata la mostra personale di Mirto
Testolin, nato a Vicenza nel 1955, vive e opera a Zugliano, ed è conosciuto soprattutto per le sue opere sul tema del traffico cittadino. Autodidatta, ha sviluppato negli anni uno stile riconoscibile, che lo ha portato a partecipare a numerose mostre in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti, come la finale del Premio Mestre di Pittura del 2020. La sua carriera decennale è costellata di lavori che esplorano l’interazione tra ambiente urbano e naturalistico, con un’evoluzione stilistica che spazia dall’asfalto ai paesaggi naturalistici.
Dalle strade alla natura: l’evoluzione artistica di Mirto Testolin
Il racconto di Mirto Testolin inizia nel 1988, quando ebbe un’esperienza che segnò la sua carriera: la visita al Santuario Francescano della Verna, in provincia di Arezzo. “Rimasi stordito dall’atmosfera verde che permeava la splendida faggeta che la circondava”, spiega Testolin. “In quel momento mi ripromisi che, se un giorno avessi raggiunto la capacità tecnica per rendere anche solo parzialmente l’idea di quell’atmosfera, mi sarei dedicato a dipingere la natura.”
Prima di approdare alla rappresentazione dei paesaggi, Testolin ha sperimentato vari soggetti e tecniche. Dal 2003 al 2013 si è concentrato su un tema singolare: il traffico cittadino, caratterizzato da pioggia e ambientazioni urbane. “Per dipingere il traffico, la mia pennellata doveva essere molto rapida e decisa”, afferma Testolin. Tuttavia, sentiva che quella velocità non era adatta al prossimo passo della sua carriera.
Dopo aver concluso la sua fase urbana, Testolin ha deciso di rallentare e affinare la sua tecnica, trovando ispirazione in ciò che lo circondava. “Sceso dall’auto, guardai a terra, ed ecco l’asfalto: quale miglior esercizio che dipingere tanti piccoli sassolini catramati?” Questo esercizio gli permise di perfezionare i dettagli minuziosi, preparandosi a dipingere gli elementi naturalistici che lo avevano affascinato anni prima. “Dopo poco più di un anno mi sentii finalmente pronto per tentare di creare quell’atmosfera che tanto mi aveva colpito a La Verna.”
La mostra di Villa Giusti rappresenta questo viaggio visivo, che parte dalle opere sul traffico cittadino e arriva ai paesaggi naturalistici. Boschi, ruscelli, fiumi e montagne emergono con una delicatezza che testimonia il suo legame profondo con la natura e la sua evoluzione artistica.
Laura San Brunone