Il loro corto sull’uso della mascherina è virale e tutti i media locali si sono occupati di questi due giovani, che meritano di essere conosciuti. Anche la redazione di AltovicentinOnline si è occupata più volte di loro, ma dopo aver lanciato il video, ha voluto conoscere i due videomakers e le motivazioni del loro impegno.
Enrico Bertuzzo e Leonardo Altadonna sono due studenti del Liceo Corradini con la passione per i video: non quelli di musica trap o dei tutorial su Fortnite com’ è ora di tendenza per molti coetanei youtubers, ma veri e propri corti su temi sociali molto sentiti e dibattuti.
Dopo che lo scorso anno fecero parlare di sé per una toccante realizzazione sulla violenza contro le donne che ha raggiunto sinora quasi 80mila visualizzazioni, ritornano stavolta con un messaggio quantomai attuale legato alla drammatica situazione sanitaria.
La difficile ripartenza dell’anno scolastico in presenza, dopo che milioni di studenti avevano terminato a giugno un lungo periodo di didattica a distanza spesso senza avere neanche la possibilità di salutare compagni e insegnanti per un‘ultima volta prima di passare magari al livello di studi successivo, certo deve aver lasciato qualche segno su queste generazioni provate da una situazione senza precedenti.
Un sentimento di frustrazione e di fatica evidente che però non vuole diventare una “resa” di fronte al problema: queste le premesse del cortometraggio che invita in modo semplice ma efficace a usare i dispostivi di protezione e a rispettare le buone norme di distanziamento sociale.
“Siamo fortunati” – ammettono i due videomakers – “che tutto sommato in ambiente scolastico abbiamo trovato una quadra e le persone rispettano le procedure.
Fuori onestamente non vediamo lo stesso rispetto e un po’ questo ci preoccupa anche alla luce del fatto che conosciamo dei contagiati ed è gente pressappoco della nostra età”.
Enrico appassionato di musica, Leonardo di editing, in un solo giorno grazie anche alla complicità dei compagni e la disponibilità del personale docente hanno confezionato il video: “Una cosa la possiamo fare ed è piuttosto semplice: indossare sempre la mascherina, in qualsiasi ambiente ci troviamo. Se vogliamo bene agli altri e tutto sommato anche a noi stessi, è uno sforzo che va fatto”.
Salta all’occhio che questo basilare ma forte richiamo alla responsabilità arrivi da due ragazzi, nettamente contrapposti al messaggio di superficialità sbattuto su social e rotocalchi dalla siciliana Angela da Mondello, la donna diventata famosa per aver detto a giugno sulla spiaggia palermitana “Non ce n’è coviddi”. Quest’ultima, sull’onda della notorietà derivatale da tale accademica dichiarazione, proprio lo scorso weekend è stata denunciata dalle forze dell’ordine perché non contenta della poco edificante figura sinora ottenuta, si è cimentata in un videoclip musicale sulle note del suo motto anti-virus attorniata da provetti ballerini e cantanti tutti completamente sprovvisti di mascherina e addossati allegramente uno all’altro.
Volti di un Paese alle prese con un problema che oltre ad essere preoccupante dal punto di vista sanitario, non lascia certo più tranquilli sotto il profilo sociale: “Con la nostra opera” – concludono i due giovani thienesi – “abbiamo la speranza di convincere qualche persona in più che quello che fa ciascuno di noi è un contributo al benessere di tutti”.
Un ragionare che almeno nell’intento dei provetti registi, dall’IO vuole spostarsi al NOI.
Marco Zorzi
Vi riproponiamo il loro corto