Si apre il sipario sull’attesa 38^ Stagione di Prosa al teatro comunale di Thiene.
Il primo spettacolo in cartellone è ‘Le Serve’ di Jean Genet con Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia e Vanessa Gravina, che andrà in scena martedì 14 novembre alle 20.45, con replica il 15 ed il 16 novembre, stesso orario.
Due serve, sorelle, creature tormentate e la loro padrona, una mantenuta di alto bordo, sono al centro di una storia torbida fatta rivivere in scena da Jean Genet, uno dei più grandi drammaturghi francesi del ‘900, ispirato a un fatto realmente accaduto nella Parigi del secondo dopoguerra e che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese.
“Uno straordinario esempio di continuo ribaltamento fra essere e apparire, fra immaginario e realtà”
Con queste parole Jean-Paul Sartre descriveva Le serve (Les bonnes) di Jean Genet, una delle sue opere più famose. Genet con il suo teatro ha indubbiamente rivoluzionato la forma stessa della tragedia moderna. Scritto nel 1947 ed ispirato ad un evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese, Le serve è considerato uno dei suoi capolavori, una perfetta macchina teatrale in cui il gioco del teatro nel teatro è svelato per mettere a nudo, in modo straordinario, la menzogna della scena, con una struttura che scava nel profondo.
Claire e Solange, due serve smunte e androgine, vivono un rapporto di amore – odio con la loro padrona – la sontuosa Madame – che incarna tutti gli ideali perduti: eleganza, bellezza, successo. Loro, brutte e sempre più arcigne, ogni sera, quando la padrona non c’è, si ritrovano ad allestire un ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”.
A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono. Ma ben presto finzione e realtà, nelle loro menti schizofreniche, si sovrappongono. Terrorizzate dall’idea che l’amante di Madame, da loro denunciato con delle lettere anonime, sarà presto rilasciato e che la verità sarà scoperta, tentano, come estrema soluzione, di avvelenare la padrona con una tazza di tisana che Madame, nella sua svagata disattenzione, non berrà.
Con queste parole Jean-Paul Sartre descriveva Le serve (Les bonnes) di Jean Genet, una delle sue opere più famose. Genet con il suo teatro ha indubbiamente rivoluzionato la forma stessa della tragedia moderna. Scritto nel 1947 ed ispirato ad un evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica francese, Le serve è considerato uno dei suoi capolavori, una perfetta macchina teatrale in cui il gioco del teatro nel teatro è svelato per mettere a nudo, in modo straordinario, la menzogna della scena, con una struttura che scava nel profondo.
Claire e Solange, due serve smunte e androgine, vivono un rapporto di amore – odio con la loro padrona – la sontuosa Madame – che incarna tutti gli ideali perduti: eleganza, bellezza, successo. Loro, brutte e sempre più arcigne, ogni sera, quando la padrona non c’è, si ritrovano ad allestire un ossessivo teatrino, una doppia vita in cui, come bimbe perverse, giocano “a fare Madame”.
A turno, vestono i suoi abiti, la imitano e, alla fine del rito, la uccidono. Ma ben presto finzione e realtà, nelle loro menti schizofreniche, si sovrappongono. Terrorizzate dall’idea che l’amante di Madame, da loro denunciato con delle lettere anonime, sarà presto rilasciato e che la verità sarà scoperta, tentano, come estrema soluzione, di avvelenare la padrona con una tazza di tisana che Madame, nella sua svagata disattenzione, non berrà.
Sarà invece Claire, sempre più sprofondata nella doppiezza della sua vita, ad ingerire la bevanda avvelenata offertale dalla sorella carnefice. Claire e Solange, vittime di una ingordigia metafisica nei confronti di Madame, simbolo di un potere assoluto da abbattere, disgustoso ed affascinante al contempo. Claire e Solange incarnano alla perfezione un dualismo perpetuo, affondate o forse prigioniere nei ruoli violenti e speculari della “vittima” e del “carnefice”, della “criminale” e della “santa”. Facce di una stessa medaglia che coesistono in ciascuno di noi e che, spesso, si sovrappongono fino a confondersi.
Biglietti
Per informazioni, prenotazione e vendita abbonamenti e biglietti: Servizio Promozione Eventi Culturali e Turistici, negli orari di apertura al pubblico, piazza A. Ferrarin 1, tel. 0445-804.745-/43, e-mail:teatro@comune.thiene.vi.it cultura@comune.thiene.vi.it
di Redazione AltovicentinOnline