Il dipinto murale con la riproduzione dello stemma comunale che troneggia nella sala consiliare è in questi giorni oggetto di un attento lavoro di restauro.
«Si tratta di un’opera che è posta nella sala di rappresentanza della Città – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici, Nazzareno Zavagnin – e che deve essere salvaguardata dai danni del tempo. Per questo abbiamo affidato l’intervento a una restauratrice che sta procedendo sotto la supervisione della Soprintendenza. Il restauro in atto è mirato alla pulitura e al consolidamento dell’affresco con l’intento di riportarlo per quanto possibile allo stato originale, visti i pesanti ritocchi che ha subito nel corso degli anni che nascondono e appiattiscono l’immagine».
Il manufatto, che raffigura “due putti che sorreggono lo stemma comunale”, risale agli inizi del XX secolo ed è un dipinto murale, forse eseguito ad affresco almeno per quanto riguarda lo sfondo, che risulta essere stato staccato dal supporto originale per essere ricollocato, in una data non conosciuta, su un pannello montato a sua volta su di una struttura in legno e metallo in Municipio.
La rimozione dal luogo di origine di un dipinto così grande ha previsto la sua suddivisione in parti più piccole e il successivo riassemblaggio.
In occasione di questo trasferimento possono essere state apportate alcune modifiche per adattarlo alla nuova collocazione.
A fine febbraio scorso, quindi, con l’autorizzazione della competente Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza, il Comune aveva affidato alla restauratrice la pulitura di tre tasselli campione finalizzata ad individuare il piano metodologico d’intervento più idoneo da programmare.
In particolare era necessario capire che protettivo era stato applicato e come asportarlo, come pulire le stuccature nei punti debordanti, come asportare il materiale dei ritocchi alterati e verificare le condizioni del dipinto nelle aree sottostanti a stuccature debordanti e ritocchi alterati.
Le stuccature sono molto debordanti e danno un aspetto pesante alla pittura, coprendo una buona parte della superficie originale. Inoltre vedendo il dipinto a luce radente si notano differenze di lucentezza dovute alla diversa rifrazione della luce tra la superficie originale, trattata con un protettivo lucido, e le aree stuccate, la cui natura ruvida fa risultare come opache.
L’intervento di restauro durerà circa due mesi.