SENTIERO DEGANI – COSTA
Il percorso parte da piazza Mazzini (m 110), contornata da edifici sorti tra il 1500 e il 1800, oltre che dalla Parrocchiale (sec. XIX, con preesistenze del secolo XI) e dalla torre campanaria di 90 metri, dotata di un concerto di 16 campane.
Per via Pieve e quindi per via Rivellin (edifici della Canonica e Torre Randi) si sale per infilare poi l’impluvio della Valletta. Giunti in contesto naturale si riprende a salire con marcata pendenza fino a raggiungere il seicentesco “casino Brogliati”, già dimora nobiliare di campagna. Da qui un suggestivo panorama sull’abitato e sulla pianura.
Si prosegue quindi fino a località Costa, per poi deviare ad est verso Cà delle Ore e il colle di Santa Lucia (m. 222, sito dell’antico abitato medioevale di Breganze, con tempietto e croce votivi) raggiungibile con l’erta gradinata. In zona, numerose aziende vitivinicole della Doc Breganze.
Etimologie dei luoghi
Rivellin. Derivato dall’esistenza della Torre Randi, databile fine ‘400 ma di probabili origini precedenti come struttura difensiva (rivellino) sui primi rilievi a nord del piano.
Degani. Originata dal ruolo di una famiglia abitante nella zona. In epoca longobarda e poi medioevale, il decano era l’anziano o la persona nominata con ruolo nella comunità civile probabilmente nell’allora vicinìa del Castelletto, o di Porciglia.
Costa. Dorsale collinare che accompagna il corso dei torrenti in direzione nord-sud.
SENTIERO DEL MAGLIO
Percorso di estesa praticabilità, salvo il tratto di argine sull’Astico, non sempre percorribile da carrozzine. Sviluppo di circa 4 km.
Il percorso fa perno sul sito dell’Antico Maglio (museo etnografico, visitabile previo appuntamento www.museodelmaglio.it), nei pressi del quale si può parcheggiare.
L’itinerario passa attraverso la zona artigianale per raggiungere l’argine dell’Astico, ampio torrente che ha origine ai confini con il Trentino per confluire poi sul Tesina e Bacchiglione. Il suo percorso ha fatto da antico riferimento per la strada romana dell’Astagus. Giunti nei pressi della SPV, l’itinerario piega ad est costeggiando la zona artigianale per raggiungere l’altro antico mulino Pagello, ora Micheletto, che era mosso dalle acque della roggia già esistente nel XIII secolo.
Quindi, per un breve tratto di strada bianca, la traccia attraversa campi coltivati per giungere in vista degli impianti sportivi e ritrovare il fondo asfaltato. Dirigendo a nord, si gode del panorama dei contrafforti collinari e dei rilievi dell’Altopiano dei Sette Comuni; sulle sommità delle colline prospicienti il centro – contrassegnato dallo svettante campanile – si notano varie ville patrizie attorniate da parchi romantici e il profilo del colle di S. Lucia (m. 222 con la croce votiva sommitale) luogo dove esisteva l’antico abitato di Breganze nei secoli intorno all’anno Mille, epoca di scorrerie barbariche. Quindi il procedere piega ad ovest e poi a sud per riportarsi al luogo di partenza. Interessante anche l’itinerario di variante, che segue la roggia su un percorso dedicato ciclopedonale.
Etimologie dei luoghi
Marogna. Parola veneta che significa mucchio di sassi accumulati ai margine di terreni (dissodati); o anche: scorie di metallo o carbon fossile arso.
Rozzale o Rozzole. Probabilmente da rozza o roggia: piccola roggia. Un tempo ce n’era una derivata dal Chiavone Bianco verso la pianura.
Preare. Luogo pietroso o pieno di pietre anche sparse.
Etre. Parola contratta di Vetere (da vetus-vetreris): zona di vecchio abitato (lungo l’antica roggia Breganze risultano insediamenti e ruote di molino nel XIII secolo).