Teatri sigillati come sarcofaghi. Il settore dei lavoratori dello spettacolo in ginocchio: impossibile tenerlo in vita con un bonus di 1000 euro.
Dopo un anno di chiusura dei luoghi di spettacolo, il Teatro Civico di Schio ed il teatro Comunale di Thiene hanno accolto l’appello di UNITA – Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo a tutte le donne e gli uomini che dirigono i teatri italiani, da quelli più piccoli fino ai grandi, a illuminare e tenere aperti i propri edifici la sera del 22 febbraio dalle 19.30 alle 21.30. Rispettando tutte le norme di sicurezza, anche i due teatri dell’Alto Vicentino hanno acceso le luci per accogliere nel piazzale di ingresso i cittadini, i curiosi e i fedeli spettatori che hanno voluto donare una traccia scritta di un pensiero su un foglio portato da casa o scrivere su un registro che il teatro metterà a disposizione.
La Fondazione Teatro Civico ha invitato i cittadini a testimoniare la propria vicinanza, tornando per una sera ad incontrare quella parte essenziale e indispensabile di ogni spettacolo senza la quale il teatro semplicemente non è: il pubblico. E’ stato un successo, che ha dimostrato partecipazione e soprattutto sensibilità.
“E’ un momento tanto difficile per il teatro e a parte i grandi nomi che vivono anche grazie ad altre esperienza artistiche, come fiction o tv – ha spiegato Maria Gabriella Strinati, assessore alla Cultura di Thiene – ma il resto di tutto quel grande mondo che è il teatro e l’arte in generale, con tecnici, fonici e molte altre figure professionali. Tenere aperto il teatro era proprio per sensibilizzare e far capire che il teatro è un luogo sicuro, rispetta in toto le normative anti covid. Il pubblico ha bisogno di sentire la vita, i contenuti sono eterni, che fanno riflettere e servono soprattutto in questi momenti. Rimanere fermi è davvero un peccato”.
“Con un semplice gesto abbiamo riportato per una sera il Civico di Schio ad essere il luogo di scambio, condivisione ed emozione che è sempre stato”. Da pochi giorni al Teatro Civico è partito il terzo lotto di lavori di restauro per il completamento del loggione e dei palchetti di secondo ordine.
Il teatro Comunale di Thiene nel frattempo ce la mette tutta per andare avanti e dare offerta al suo pubblico e venerdì 26 febbraio alle 18.00 andrà in scena online il video sul Teatro con Laura Morante.
Un progetto di Arteven in attesa di riaprire il sipario del Comunale, che sarà online dalle 18 di venerdì 26 febbraio anche sul sito istituzionale del Comune il video tutto dedicato al teatro thienese e realizzato da Arteven in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura nell’ambito del progetto regionale ‘SCHIUSI – I teatri sono vivi’.
Chi il Teatro lo frequenta ne sente la mancanza: per questo Arteven ha ‘schiuso’ le porte di alcuni di questi luoghi di cultura e spettacolo per girare alcuni video, con testimonial attori e danzatori, volti a far conoscere le loro storie e bellezze.
L’iniziativa è una delicata proposta per chi sta attendendo che la vita culturale possa riprendere nei suoi appuntamenti più amati.
Nel video girato al Comunale il teatro si offre in tutta la sua bellezza liberty e ospita una bravissima protagonista della Prosa nazionale, Laura Morante, accompagnata dall’assessore Maria Gabriella Strinati, affabile e preparata padrona di casa che illustra teatro e prosa di Thiene in un interessante percorso storico e culturale, disseminato di grandi nomi della scena italiana e protagonisti del palcoscenico cittadino.
Laura Morante racconta del suo lavoro, negli spettacoli di ieri e di domani. L’attrice toscana spiega che è importante ricominciare e riaprire i Teatri, pur con capienza limitata, se necessario.
Per gli artisti in scena “il bello del teatro” è avere un pubblico attento, meglio se numeroso, che li sostiene. Il teatro è vivo, è il “qui e ora” per l’artista e lo spettatore, a differenza del cinema.
E come gli artisti anche il pubblico desidera ritornare a teatro.
“Nel 2020 il Teatro Comunale ha festeggiato la quarantesima Stagione – ha concluso Maria Gabriella Strinati – Con il video realizzato da Arteven l’Amministrazione Comunale vuole celebrare un luogo fondamentale per la vita culturale del territorio, nonché di aggregazione e di incontro tra spettatori e artisti. Il Teatro è terreno di confronto e di riflessione critica per coloro che lo frequentano: attraverso le opere che vi si rappresentano, si accede ad un livello più profondo di conoscenza. Sono certa che presto potremo riaprire al pubblico le porte di questo spazio cittadino per tornare a proporre agli spettatori la prosa e tutte le forme d’arte che trovano, proprio sulle assi del palcoscenico e nel magico ambiente teatrale, la loro dimensione più consona, alimentando un interscambio di emozioni”.
Laura Morante, testimonial per quest’iniziativa del Teatro thienese, sarà di nuovo a Thiene, si spera quanto prima, per portare lo spettacolo “Io Tosca, io Sara”, dedicato a Sarah Bernhardt, di cui è autrice e interprete. I video del progetto SCHIUSI i teatri sono vivi sono pubblicati sui canali Youtube e Vimeo di Arteven nonché su myarteven.it.
Il senatore Germano Racchella: “Riconoscere qualifica attore e attrice professionista e istituire Liceo Arti, Mestieri e Spettacolo”
“Attore o attrice professionista sono qualifiche da riconoscere a livello professionale, per questo ho presentato al governo una proposta di legge per istituirla nei Licei Arti, Mestieri e Spettacolo”. Lo ha detto Germano Racchella, deputato della Lega, componente della Commissione Cultura, Ricerca ed Istruzione alla Camera.
“Ho presentato una proposta di legge il cui obiettivo è dare il giusto riconoscimento giuridico e quindi qualsiasi tipo di tutela previdenziale, lavorativa e assicurativa, a tutti quei lavoratori dello spettacolo che fanno della professione di attrice ed attore la ragione stessa della loro vita – ha sottolineato – Sappiamo tutti che al cinema e nell’audiovisivo non esiste un Contratto nazionale di lavoro, per cui non sono considerati lavorativi tutti i giorni dedicati alle prove trucco, alle prove costumi, alle prove con il regista, allo studio e alla preparazione di un ruolo, né tutti i giorni di disponibilità (non retribuita) quando si è sotto contratto. Un settore che annovera al suo interno ben 327mila lavoratori tutti duramente colpiti dalla pandemia. È dunque fondamentale caratterizzare lo status di attore, distinguendo tra attività professionale e attività occasionale o secondaria. Il riconoscimento giuridico passa inevitabilmente dalla definizione dello status di attore e dalla creazione del “Registro degli attori italiani” in base ai requisiti individuati, condivisi e riconosciuti dalla categoria stessa. La realizzazione di questo Registro non vuole mirare ad escludere dall’esercizio della professione chi non vi rientrasse. Le produzioni resteranno sempre libere di assumere anche un assoluto debuttante. Né mira a sancire chi è attore e chi no. Vuole invece dare forza e identità alla categoria di chi del lavoro di attore ha fatto una professione. A tal proposito questa pdl, presentata da me alla Camera e in Senato dalla collega senatrice Lucia Borgonzoni capo dipartimento Cultura del Partito, che prevede anche l’istituzione del Liceo delle Arti, dei Mestieri e dello Spettacolo con durata quinquennale sull’esempio anglosassone, intende fissare all’art. 1 il principio che deve ritenersi rientrante nella categoria degli attori professionisti colui il quale, per un periodo di almeno cinque anni, ha percepito più del 50 per cento del proprio reddito complessivo da questa attività artistica”.
Cos’è Unita
“U.N.I.T.A. è un’associazione di categoria fondata da più di 100 interpreti del teatro e dell’audiovisivo creata per sostenere e promuovere la centralità del mestiere dell’attore all’interno del panorama artistico e culturale e nella formazione sociale di ogni individuo”
“U.N.I.T.A. è la casa di ogni attore, dove ogni voce viene ascoltata e ha lo stesso peso, dove non esiste distinzione di ruolo o di genere, dove ogni professionista può bussare e ricevere assistenza e aiuto. Dove finalmente, uniti come categoria, lottiamo per i nostri diritti e tuteliamo la dignità del nostro lavoro”
Il 22 febbraio 2020 il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini dichiarava la chiusura di teatri (e dei cinema) al fine di evitare la diffusione del Coronavirus. Da quel momento i luoghi dello spettacolo non sono più stati riaperti al pubblico, se non per poco tempo e con modalità ridotte.
I lavoratori dello spettacolo si sono così ritrovati senza lavoro e senza sostegno. Le più in difficoltà sono state ovviamente le maestranze che lavorano dietro le quinte di teatri e set televisivi. Inoltre, molti medi e piccoli teatri, il cui maggior ricavo derivava dalla vendita dei biglietti, potrebbero non riaprire più.
Per questa ragione, attori e attrici italiani si sono uniti a creare un’associazione che aiutasse i lavoratori associati del settore. Il nome scelto è UNITA: un acronimo molto significativo delle parole Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo.
La presidente Vittoria Puccini, le vicepresidenti Giorgia Cardaci e Fabrizia Sacchi insieme a molti consiglieri e ancora più numerosi soci fondatori, si impegnano ad aiutare il mondo dello spettacolo in vari modi.
Il loro scopo è sottolineare questioni rilevanti al Governo, diffondere informazioni utili e agevolare la raccolta e la consegna dei ristori ai lavoratori. Agli aiuti concreti si aggiunge poi un riconoscimento umano e sociale per tutti quelle persone che si sono trovate senza impiego.
#FACCIAMOLUCESULTEATRO in Italia è stato un successo: ‘Il teatro manca’
Diffondendo il messaggio tramite la pagina Instagram @associazione.unita, l’iniziativa ha raccolto la partecipazione di tantissime persone tra diretti interessati e semplici appassionati di teatro. Solo per ieri sera tra le 19.30 e le 21,30 i teatri aderenti hanno di nuovo accesso le luci. I partecipanti si sono ritrovati davanti a un teatro della loro città per lasciare un messaggio e fare una foto che hanno poi condiviso con l’hashtag #facciamolucesulteatro.
L’adesione è stata sensazionale e oggi, cercando l’hashtag, si trovano più di 1000 post e innumerevoli storie Instagram.
Nella speranza che la situazione si possa risolvere per il meglio, vi invitiamo a vistare il sito Associazione Unita.it.
di Redazione Altovicentinonline
foto di Giovanni Dal Santo