Il caldo afoso di questo luglio non ferma la creatività dei giovani. Sono infatti due le mostre fotografiche in corso, “Nel Mantra Ina Row” nello spazio espositivo di palazzo Toaldi Capra e “Visioni esplorative” al  Lanificio Conte. Le opere in esposizione sono il risultato di anni di ricerca e sperimentazione artistiche, che hanno permesso di realizzare opere del tutto singolari, non delle fotografie tradizionalmente intese, ma dei veri e propri percorsi di narrazione personale, attraverso l’immagine.
Sono una ventina gli scatti in bianco e nero per la mostra di Federica Galiero, giovane fotografa free lance, che ne ha realizzato oltre 9.000 durante la registrazione del corto “Ina Row” di Rocco Zaupa, partner artistico ideatore del progetto Ina row, realizzato lo scorso anno presso lo spazio Shed ed altri luoghi della nostra città.Una simbiosi artistica la loro, ma anche una grande amicizia che li ha portati a realizzare un progetto artistico ambizioso, oltre che un desiderio, quello cioè di condividere attraverso le immagini catturate alcune domande esistenziali.
Un ricordo è come un desiderio, uno si riferisce al passato e l’altro invece al futuro” spiega Rocco Zaupaentrambi, tuttavia ci appaiono alla mente come fermi immagine. Riporto questa frase che io e Federica ci siamo ripetuti come un mantra. Si trattava di 4 anni fa, eravamo agli albori di questa nostra strampalata idea, a metà strada tra l’omaggio sfacciato ad uno dei più grandi cineasti mai esistiti e un desiderio di autorealizzarsi, ma allo stesso tempo di frenare un po’ queste frenesie galoppanti, con l’obiettivo di goderci di più il nostro presente. Un presente che le nostre generazioni in qualche modo sentono sempre più sfuggente e deviante e che cercano di tradurre con diverse parole: chi con Eco-ansia, chi con FOMO (“Fear Of Missing Out”), la paura cioè di essere tagliati fuori, la malattia del nostro secolo ossessionato dalle comunicazioni, il pensiero costante che gli altri stiano facendo qualcosa di più interessante di quello che stiamo facendo noi. E che ci stiamo perdendo qualcosa.
Il nostro risultato, dal lontano 2019 allo scorso ottobre, è stato che quel presente lo abbiamo afferrato e lo abbiamo catturato innumerevoli volte in una stima di almeno 9000 scatti. Questo materiale è attualmente in fase di aggregazione e montaggio per poter diventare un cortometraggio, nel frattempo, una piccolissima parte di quel materiale lo abbiamo voluto selezionare ed esporre in questa mostra con l’unico scopo di solleticare la  curiosità del visitatore e soprattutto per condividere queste domande e non sentirci così soli. Chris Marker in uno dei suoi più celebri lavori avanguardistici si chiedeva proprio quale potesse essere il destino dell’umanità nel futuro, e in quelle immagini fisse ma vive, ha svelato l’importanza della memoria (storica e personale) ma anche del desiderio di cambiare e amare”.

“Visioni esplorative” di Nicoals Caruana è un’esposizione che raccoglie una decina di scatti su maxiformato, armonicamente inseriti nella cornice dello spazio Shed.
La ricerca delle risposte alle domande ontologiche più persistenti nel mio animo è da sempre uno dei cardini del progetto _Scarti_, che sottende la mostra.
Il mio approccio alle domande “Chi sono, cosa cosa faccio, perché lo faccio, non è più di tipo riflessivo e melanconico, bensì di natura violenta ed aggressiva. Di conseguenza le immagini nelle quali mi muovo per esplorare le sensazioni del mio io, sono diventate anch’esse più violente, sporche, dalle forme indecifrabili e dal contrasto fortissimo. Le mie visioni esplorative sono oramai immerse in una dimensione scura in cui il soggetto, inteso come faro da seguire, come unica certezza chiara ed evidente del controllo sulle mie emozioni, viene brutalmente alterato e destrutturalizzato fino alla scomparsa totale della sua riconoscibilità, causando smarrimento. Le immagini presentate in mostra descrivono un tipo di esplorazione più incosciente, più istintiva e ude, in cui la strada da seguire non è chiara e le emozioni prendono il sopravvento, scatenando reazioni spesso incontrollabili. Per comunicare al meglio le mie intenzioni è stato fondamentale scegliere lo spazio Shed come ambientazione, un luogo pieno di storia eppure all’apparenza sterile, vuoto e intonso. Nel silenzio, nello spazio vuoto e immenso delle sue navate, l’inquietudine è la sensazione dominante e crescente che conduce inevitabilmente l’individuo ad un confronto con la sua parte più profonda che, spesso, non è facilmente accessibile e alle volte nemmeno decifrabile. Le dieci fotografie esposte rappresentano questo confronto diretto e brutale con sé stessi, violento e incomprensibile, ma fondamentale. Buona esplorazione“.

I giovani artisti hanno partecipato al bando Space Invaders promosso delle Politiche Giovanili, che ogni anno assegna a giovani under 30 alcuni benefit, quali spazi gratuiti e il sostegno di un tecnico esperto nelle fasi di pianificazione e nella comunicazione con l’obiettivo di permettere ai giovani di sperimentare le loro competenze e gli interessi personali, per realizzare un’iniziativa a beneficio di altri giovani e della cittadinanza.

In allegato alcune foto.
Orari di apertura
“Nel Mantra – Ina Row” fino al 28 luglio
mostra fotografica di Federica Galiero e video di Rocco Zaupa
presso spazio espositivo Toaldi Capra, via Pasubio 52 a Schio
dal lunedì al venerdì 18.00 – 21.30
sabato e domenica 16.00 – 21.30″Visioni esplorative” fino al 4 agosto
mostra fotografica di Nicolas Caruana
presso spazio Shed, via Pasubio 102 a Schio
venerdì, sabato, domenica 18:00 – 22:30

 

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia