In occasione del Giorno del Ricordo la città di Schio ha intitolato la sala gruppi consiliari di via Pasini a Norma Cossetto, giovane studentessa istriana imprigionata dalle milizie slave, lungamente seviziata dai suoi carcerieri e poi infoibata nel 1943 ad Antignana.
«Oggi, come Amministrazione Comunale, dedichiamo quella che è sempre stata conosciuta come la “saletta consiliare” a questa donna. Dedicare questa saletta a Norma Cossetto è un gesto importante perché rappresenta un’unità di intenti e volontà espresse all’unisono da chi, rappresentanti delle varie parti della nostra società, è stato eletto in Consiglio Comunale nell’istituzione “Comune”- ha detto il Sindaco Valter Orsi, durante la cerimonia di intitolazione che si è tenuta stamattina -. Con questo gesto celebriamo il Giorno del Ricordo, per non dimenticare un’orrenda pagina di storia segnata da atroci violenze. Una pagina che ci porta alla mente altre vicende che non devono cadere nell’oblio, ovvero il rientro degli esuli. Insieme all’Unione degli Istriani, infatti, abbiamo organizzato la mostra “Gli esuli istriani e la loro accoglienza in Italia” a Palazzo Toaldi Capra, che vuole essere un’occasione di riflessione sul dramma vissuto da tanti italiani per molti anni».
La cerimonia di intitolazione è stata preceduta dalla consegna delle medaglie commemorative allo scledense Massimo Marzini, in memoria del nonno Attilio Marzini e del prozio Ettore Marzini, commercianti di Pisino d’Istria che furono arrestati dai partigiani titini e rinchiusi nel castello di Montecuccoli. Il 19 settembre 1943 Attilio Marzini e il fratello Ettore furono infoibati nella cava di bauxite di Villa Bassotti a Pisino. «Questo riconoscimento non è solo in ricordo e in onore dei miei familiari, ma è anche per tutti gli esuli e gli infoibati» ha detto Massimo Marzini durante la consegna delle due medaglie.
Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Cristina Marigo, alcuni assessori, il presidente del Consiglio Comunale Sergio Secondin, le associazioni combattentistiche e d’arma, le forze dell’ordine cittadine e alcuni consiglieri comunali.