Lo scorso 1 febbraio si è tenuto al Faber Box un laboratorio per imparare a conoscere e a gestire le emozioni, un corso di grande utilità ed importanza rivolto agli educatori denominato appunto, “Il grido delle emozioni educative”.

Ci sono azioni che richiedono un continuo impegno emotivo per chi si occupa di percorsi educativi nei vari ambiti sociali: prendersi cura, ascoltare, indirizzare, costituiscono le basi fondamentali per un bagaglio divenuto imprescindibile per chi contribuisce quotidianamente allo sviluppo e alla crescita della persona.

Proprio per questo Informagiovani Schio ha proposto sabato 1 febbraio presso gli spazi del Faber Box un appuntamento pensato per ‘prendersi cura’ degli educatori, del loro carico emotivo e delle difficoltà relazionali che incontrano quotidianamente nei vari contesti formativi, scolastici e non.

Il laboratorio dal titolo “Il grido delle emozioni educative” al quale ha partecipato un gruppo eterogeneo di persone provenienti da varie realtà scolastiche ed associative dell’Altovicentino, ha esplorato nuove tecniche e metodi per l’emersione della sfera emotiva, del grido appunto, con la quale gli educatori, in particolare i docenti, si trovano quotidianamente a diretto confronto.

L’intervento formativo è stato guidato dalla dott.ssa Laura Elia, docente presso l’area di pedagogia in IUSVE (Istituto Universitario Salesiano Venezia), formata sulla metodologia di “teatro sociale”, di “Teatro degli Oppressi” e sulla pedagogia di Paulo Freire, da anni impegnata in progetti formativi per l’infanzia e l’adolescenza e nella formazione degli adulti che con queste fasce d’età si relazionano.

“E’ compito di noi educatori interrogarci sulla crescita e sullo sviluppo degli adolescenti con i quali viviamo ogni giorno a stretto contatto” – sostiene Milva Scortegagna Assessore ai Giovani e agli Educativi “ma abbiamo bisogno di strumenti efficaci che ci aiutino ad individuare spazi di dialogo e ad approfondire tematiche comunitarie, identificare sogni e reinventare futuri assieme ai giovani”.

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