Tutto esaurito al Teatro Astra per Teresa Mannino, comica siciliana resa famosa soprattutto da Zelig che ieri sera, tra risate a crepapelle e riflessioni da filosofa, ha portato una ventata di freschezza a Schio.
Per chi si aspettava solo fragorose risate, a suon di battute per manrcare le differenze tra uomo e donna e tra nord e sud, Teresa Mannino è stata una piacevolissima sorpresa. La comicità irriverente ed educata ha tenuto banco per gran parte della serata, ma ad intervallare gag raffinate, dalle quali è emersa soprattutto un’attenta analisi delle particolarità maschili e femminili e delle abitudini di abitanti di nord e sud, profonde riflessioni sui grandi temi del momento.
“Il cibo costa troppo poco”, ha sottolineato Teresa Mannino lasciando a bocca aperta l’intera platea. E per spiegare il concetto, ha raccontato il procedimento che porta un pollo dall’uovo al bancone di un supermercato, dove viene servito pronto per la pentola.
“3 euro al chilo non possono bastare per un animale che deve essere allevato per mesi, ucciso, spennato, sventrato, bruscato, conservato e servito in vaschette ricoperte”.
Una riflessione tra le tante, che ha colpito come una sciabolata, facendo capire con una sola frase il perché, con il 60% del cibo prodotto e gettato per disavanzo, ci sia ancora gente che muore di fame.
‘Sento la terra girare’ è uno spettacolo che sa unire comicità a pensieri profondi. “Teresa vive chiusa in un armadio da mesi e anni – è la trama dello spettacolo – Un giorno decide di uscire, ma scopre che il mondo sta cambiando in modo radicale e velocissimo e che addirittura l’asse terrestre sta variando. Nel mare ci sono più bottiglie di plastica che pesci, sulle spiagge più tamarri che paguri. Fuori dall’armadio il mondo va a rotoli, rotoli di carta igienica e le possibili soluzioni non sembrano risolvere il problema, ma anzi complicano solo la vita. Teresa allora decide di ritornare nell’armadio, ma ormai neppure quello è più lo stesso”.
Inquinamento, abitudini negative, discrepanze, consumismo che convince di essere giovani per sempre. Il tutto alternato da prese in giro alle cinquantenni che non accettano di invecchiare, agli uomini che si perdono nella loro cucina, a ‘terroni’ e ‘polentoni’ che hanno abitudini contrapposte ma finiscono tutti per fare gli stessi errori.
Una comicità graffiante, portata in scena con eleganza ed un linguaggio raffinato, dove le parolacce sottolineano le differenze di atteggiamenti ma non offendono, anzi procurano piacevoli momenti di ilarità e un invito intrinseco ad essere più responsabili nei confronti del pianeta terra.
A.B.