Cari cittadini di Thiene,
La nostra città sta attraversando un periodo assai complicato, caratterizzato da profonde divisioni e crescenti tensioni. In particolare, i toni e i contenuti della recente campagna elettorale hanno contribuito in maniera decisiva a esasperare i già angustiati animi della gente, lasciando in eredità una profonda spaccatura tra i thienesi. Tra i diversi temi su cui la cittadinanza si trova oggi divisa, non v’è dubbio alcuno che i principali contrasti riguardino la questione della comunità musulmana e le sue attività sul territorio. Benché tale tema abbia trovato ampio spazio nei dibattiti e nelle reciproche accuse tra i candidati sindaci, la discussione è sempre rimasta a un livello superficiale, senza che nessuno abbia avuto l’ardire di intavolare un discorso che entrasse veramente nel merito della questione.
In linea con il carattere apolitico di Averroè, Associazione di Mediazione Interculturale, e consci della delicatezza del tema, abbiamo preferito attendere la conclusione del processo elettorale per rivolgere un appello a tutta la cittadinanza, italiani e non. La situazione internazionale desta forte preoccupazione. Episodi di violenza più o meno direttamente legati al radicalismo islamico occupano con sempre maggiore insistenza i fatti di cronaca, mentre il flusso di migranti diretti verso il nostro paese non pare realisticamente destinato a placarsi a breve. Tutto ciò genera timori diffusi che sovente sfociano in sentimenti di diffidenza e chiusura, quando non in atti di aperta ostilità, tra le diverse anime della nostra società. Sarebbe però un imperdonabile errore e una pesante sconfitta convincersi che non esista alternativa a tale bieca realtà: è proprio in questo momento di massima crisi che non possiamo permetterci di rimanere inerti, poiché è dal nostro sforzo di oggi che dipenderà il mondo che saremo in grado di consegnare alle future generazioni. È nostra convinzione che vi sia oggi assoluto bisogno di una profonda riflessione culturale ancor prima che politica, poiché è innanzitutto dell’incontro e degli attriti tra le culture che la crisi attuale è figlia e si nutre. Nel portare il nostro messaggio di riconciliazione alla cittadinanza non ci poniamo come rappresentanti di una cultura diversa ma bensì come cittadini che hanno realmente e sinceramente a cuore Thiene e il suo futuro.
Sin dalle origini, Averroè è sempre stata in prima linea nella promozione della cultura del dialogo e della diversità come unica vera via per la conoscenza, coesistenza e condivisione tra i popoli. A tale scopo, non possiamo che rifiutare con fermezza la dannosa e divisiva logica del “noi-voi” che oggi imperversa nella politica e nei media. Anche dal linguaggio con cui rappresentiamo la realtà discendono importanti conseguenze sociali e politiche. Così, ad esempio, una fraseologia che promuove la classificazione dei cittadini sulla base della loro origine o delle proprie caratteristiche socio-culturali, non fa altro che accrescere, anziché ridurre, la distanza tra le persone. Se le nostre diversità divengono l’unico elemento che ci qualifica in quanto persone, il risultato non potrà che essere la polarizzazione, la ghettizzazione e il conseguente consolidarsi di vere e proprie “comunità che non comunicano” tra loro. Tale logica va esattamente nella direzione opposta alla condivisione e all’integrazione tra i popoli.
La multiculturalità è oggi una realtà, così come lo sono le grandi sfide che essa inevitabilmente porta con sé. Quest’ultime, tuttavia, sono destinate a esacerbarsi e a ripresentarsi all’infinito se non impareremo a convivere. L’accorato appello che rivolgiamo quindi ai thienesi, e in generale a tutti coloro che rifiutano di vivere in un mondo dominato dal sospetto e dalla paura, a prescindere dalla loro provenienza, credo e cultura, è quello di unirsi, scevri da pregiudizi, al nostro sforzo per costruire una nuova microsocietà civica e civile plurale: una società composta sia da italiani che da stranieri, fondata sui veri valori della cittadinanza. Allo stesso modo, ci auguriamo che la neoeletta amministrazione comunale voglia raccogliere il nostro invito, accettando di investire sulla cultura della diversità e in particolare nel suo rapporto con il “codice di cittadinanza”. Solo se guarderemo al nostro essere cittadini come a un valore che ci accomuna e unisce, saremo in grado di trovare quel punto di contatto necessario per ridurre le distanze che ci separano e superare la crisi di oggi e quelle che verranno.
Thiene è la nostra città. Rendiamola la casa di tutti!
Samad Darmouch
Presidente dell’Associazione Averroe’ di Mediazione Interculturale
Antonio De Martin
Ricercatore specializzato in Medio Oriente (Università di Kent) e collaboratore dell’Associazione Averroe’ di Mediazione Interculturale.