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Piovene. Compie 34 anni il ‘presepe della Crosara’. Fotogallery

Dal rintocco delle campane a quel piccolo dettaglio che non sfugge a chi Piovene Rocchette, tra vecchio e nuovo, la conosce bene. Tutto in miniatura, creato con certosina pazienza da poche ma preziose mani, per riprodurre la Natività. Compie 34 anni il celebre ‘Presepe della Crosara’ collocato nello stabile del municipio, in quelle che un tempo furono le carceri del paese, e fino al 15 gennaio potrà essere visitato dalle 9 alle 21.

Nato da pochissimi pezzi nel corso degli anni il presepe si è fatto grande, portando la nascita di Gesù tra gli scorci di una Piovene Rocchette di un tempo. Quest’anno l’allestimento è cresciuto ancora, grazie alle composizioni fatte nel tempo fa Pierantonio, ultimo aggiunto al gruppo: “sono frutto di trentanni di creazioni che ho allestito nella Chiesa del Grumello. Poi col Covid non è stato più possibile farlo e quindi, vista la passione che non mi manca mai, mi sono unito al gruppo contribuendo al ‘Presepe della Crosara’”.

 

“Grazie ai ‘nostri ragazzi’ della Crosara- commenta con affetto il sindaco Erminio Masero-In tutti questi anni si sono prodigati a riprodurre quei luoghi storici che caratterizzano il nostro paese. Anche edifici che oggi non ci sono più, come ad esempio la Colonia che venne distrutta durante la guerra, ma che loro sono riusciti a riprodurre magistralmente basandosi su fonti storiche-continua-Grazie a loro, la Natività diventa occasione per riscoprire angoli e storia di Piovene Rocchette. Con la loro creatività ed abilità artigiana hanno reso il presepe molto speciale: una sorta di museo che accoglie la venuta di Gesù. Ancora una volta voglio ringraziarli per quanto stanno facendo per la nostra comunità nel mantenere vive le nostre tradizioni e il nostro passato”.

 

 

Ma chi sono gli amici del ‘gruppo della Crosara’ ? Uomini che si contano sulle dita di una mano, un tempo erano anche in meno. “Remigio, Vittorino, Pierantonio, Albano e Pierangelo-li presenta con orgoglio il vicesindaco Roberto De Luca, a cui sono spettati gli onori di casa nella cerimonia d’apertura annuale del presepe-E’ giusto dar loro lustro: con la loro dedizione sono riusciti a creare un presepe che ogni anno segna sempre grandi presenze.

Il ‘Presepe della Crosara’ si chiama così perché per 27 anni, dal 1989, è stato posizionato dove inizia il sentiero dei Girolimi in birreria vecchia: per tutti noi del paese quel posto è appunto la ‘Crosara’ che ha ospitato la Natività fino al 2016. In quell’anno venne trasferito nel prato dietro la Chiesetta dell’Ospizio ma successivamente non fu più possibile farlo. Quindi era necessario trovargli un posto nuovo e, come Amministrazione Comunale, abbiamo messo a disposizione i locali delle ‘vecchie carceri’ che si trovano vicino alla scala che portano all’ingresso del municipio- conclude De Luca-In questo modo il presepe ha finalmente trovato casa, in pianta stabile, dove gli amici della Crosara dedicano il loro tempo a perfezionare ogni piccolo particolare affinché sia il più realistico possibile. A loro va tutta la nostra riconoscenza e gratitudine”.

Anche per chi non piovenese, mettere piede in questi locali con le volte e i muri di una volta, è affascinante e suggestivo perché, ogni giorno, troverà una persona che a mano a mano racconterà la storia di ciascuna riproduzione. Ogni chiesa, ogni capitello o fontana sarà una sorta di sassolino nel percorso che porta alla capanna di Gesù. Come un tuffo immaginario nel passato, dove aver passato l’antico oratorio SS Vito, Modesta e Crescenza (oggi nota come Chiesa di Santa Rita) ci si inerpica sul Summano passando per il Capitello delle Crozze: lì i fedeli, che salivano per andare alla Chiesa dell’Angelo, come voto lasciavano i loro bastoni. Più su ancora il Santuario del Summano, più in basso quella un tempo fu la Colonia. Poi si scende, verso il Fontanone, la Chiesetta dell’Ospizio, il vecchio municipio, l’antico mulino, la fontana della Guarda che un tempo segnava la dogana del paese, il mai abitato Palazzino Fraccaroli al quale una leggenda ha affibbiato il nome di ‘palazzo degli spiriti’. Si passa poi di fronte al patronato vecchio, nell’ex villa Benedetti e infine si arriva lì da dove il ‘Presepe della Crosara’ è nato: la capanna col bue e l’asinello già lo aspettano, la culla di paglia anche. Già pronte anche le statuette di Giuseppe e Maria. Manca solo Gesù, ma bisogna aspettare la Messa di Mezzanotte.

di Redazione AltovicentinOnline