E’ uno scritto drammatico e sentimentale, che racconta di patriarcato e onore, rinchiusi in un muro di omertà tra le mura di una famiglia.
Ispirata dalle vite dei suoi antenati, la scrittrice esordiente Lidia Sparacino debutta con ‘Terranova’, il suo primo romanzo che ha già riscosso critiche positive e premi ed è arrivato tra i primi dieci finalisti del concorso letterario nazionale ‘Casa Sanremo writers’.
Nata a Vicenza e residente a Malo, Lidia Saparacino racconta nella sua opera i segreti di una famiglia. Una narrativa storica del primo Novecento ambientata nella prima parte in Sicilia mentre nella seconda parte a Vicenza e limitrofi.
“È uno scritto drammatico, sentimentale, ispirato alle vite dei miei antenati, che parla dell’importanza dell’onore, della situazione delle donne di un tempo, di violenza ma anche di rinascita”, ha spiegato l’autrice.
Terranova ha vinto il premio speciale Giacomo Massarotto edizione 2020 per la categoria romanzi inediti del Premio letterario Giorgione Prunola, della città di Castel Franco Veneto.
Il verdetto del contest di Sanremo sarà svelato il 5 febbraio, quando tutti i finalisti saranno attesi al Palafiori della cittadina ligure.
“Ho scoperto la passione per la scrittura fin da piccola – ha raccontato Lidia Sparacino –Ho sempre amato follemente i libri, anche grazie all’eredità trasmessa da mio padre. Crescendo ho compreso sempre di più l’importanza della cultura, innamorandomi delle parole espresse e trasmesse da poeti e scrittori e ho riscoperto un amore sopito che era cominciato nell’infanzia. Ho ripreso a studiare, a partecipare a corsi di scrittura con la Scuola Holden di Torino, la scuola di scrittura creativa e sceneggiatura di Francesco Trento e l’Accademia Orwell, e a scrivere di continuo perché avevo tanto da dire, tanta creatività da esternare, un mondo dentro di me che chiedeva il modo per uscire. Leggevo i grandi romanzi, e sognavo anch’io di scrivere qualcosa che emozionasse le persone. Così ho iniziato a costruirmi una realtà dove ogni cosa poteva andare come io desideravo e come io la disegnavo, fino a scrivere ‘Terranova’, un romanzo che racchiude le mie origini”.
Con il suo stile, l’autrice ama ‘rapire’ il lettore, creare desideri, aspettative e azione per spingere ad immedesimarsi nella narrazione.
“Amo scrivere storie ispirate a fatti reali, effettuare ricerche, ispezionare documenti, raccogliere interviste – ha spiegato la scrittrice – Raccontare il passato ha per me un valore significativo perché è un recuperare e conservare le antiche memorie che sono patrimonio prezioso per l’intera umanità, che altrimenti andrebbero perdute. ‘Terranova’ è un testo scritto con tanto sentimento, perché s’ispira alla vita dei miei antenati, e in particolare dei miei nonni. Ho sentito nel cuore di dover scrivere questa storia per dare in qualche modo pace e rivalsa alle anime a me connesse. La mia prefazione infatti afferma: ‘Sono il risultato di quello che è stato. È inciso nel mio essere, perché io sono il frutto delle memorie dei miei avi, degli avvenimenti incompiuti, delle lacrime perdute. Ho percorso le mie radici ricercando la verità, sentivo di avere un debito con le anime a me legate, e nel turbinio delle emozioni che si ripercuotono oltre il tempo spero che narrare questa storia possa aiutare loro a scorgere la più profonda pace del cielo’. L’opera è ambientata in Sicilia, in un periodo che va dagli anni ’40 agli anni ’70, e narra la vita di Emanuela, una ragazza orfana che, uscita dall’istituto, ricercherà la verità sulla madre e scoprirà una realtà sconcertante. Le profonde ferite saranno sanate grazie all’aiuto di una famiglia lungimirante e molto unita. La storia si evolve in un intreccio d’importanti vicende che si snodano grazie alla determinazione della protagonista, che pur tra mille ripensamenti e delusioni, troverà la forza di rivalersi. Credo – ha concluso Lidia Sparacino – che l’onore, la violenza, i soprusi, il clima di diritti negati, la prepotenza legalizzata nei confronti delle donne, argomenti apparentemente lontani ma purtroppo ancora tristemente attuali, assieme alla rivincita della protagonista su una realtà tanto ostile, possano essere ancora di stimolo, e che il mio libro dia la possibilità di riflettere sui diritti tanto faticosamente raggiunti, ma ancora da difendere”.