Appuntamento domenica 23 luglio alle 17 nella chiesa del Covalo di Lusiana per ricordare Antonio Papisca, operatore di pace morto due mesi fa a 80 anni.
Docente emerito di Relazioni Internazionali all’Università di Padova, è stato uno dei più grandi difensori dei diritti umani dei nostri giorni.  Insigne studioso nel campo della protezione internazionale dei diritti umani e della democrazia, intellettuale impegnato in tutti quei movimenti della società che generano cambiamento, partecipazione, impegno trasformatore, il prof. Papisca credeva fortemente nelle istituzioni e nella via istituzionale alla pace. Nel 1982 aveva fondato il Centro di studi e di formazione sui diritti della persona e dei popoli. ‘Dal quartiere all’Onu’ amava dire, descrivendo efficacemente il campo d’azione dei costruttori di pace: dal piccolo al grande, dal locale al globale. Per questo sin dagli anni ’80 ha promosso l’impegno degli Enti Locali e delle Regioni per la pace e i diritti umani con una miriade di idee, campagne, documenti, proposte di legge, ordini del giorno, studi, rapporti, appelli, libri e articoli. Grazie a lui la nostra idea di pace è diventata ‘positiva’, i diritti umani sono diventati la bussola del nostro impegno culturale e politico, il nostro ripudio della guerra è diventato più consapevole e radicale. Anche grazie ai suoi scritti, abbiamo preso parte e accompagnato tanti passaggi cruciali: i Beati i Costruttori di Pace, che rompevano l’assedio di Sarajevo; gli obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, che partivano per la ex Jugoslavia; la Tavola della Pace e il Coordinamento Nazionale dei Locali per la Pace e i Diritti Umani nel dar vita all’Assemblea dell’Onu dei Popoli; gli enti del servizio civile e le associazioni pacifiste nel promuovere l’esperienza dei Corpi civili di pace. E molto altro. Maestro di pace, grazie al quale la pace è stata riconosciuta come diritto fondamentale della persona e dei popoli. La Cattedra Unesco in Diritti Umani, Democrazia e Pace dell’Università di Padova, insieme con il Centro di Ateneo per i Diritti Umani e il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, ha promosso una capillare campagna in Italia a sostegno del lavoro del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite. Oltre trecento Consigli di Comuni e Province e cinque Consigli Regionali hanno adottato un puntuale ordine del giorno al riguardo. La Dichiarazione delle Nazioni Unite sul Diritto alla pace è stata approvata dall’Assemblea generale il 19 dicembre 2016. “Con lui, il popolo della pace ha perso una delle sue guide più significative, uno dei suoi animatori più instancabili – ha scritto Flavio Lotti, Coordinatore della Tavola della pace, commentando la sua scomparsa – i suoi insegnamenti e le sue lezioni sono stati il punto di riferimento del pacifismo politico cresciuto in Italia a partire dagli anni ‘80”.
Forse non tutti lo sanno ma Antonio, uomo straordinario dal carattere schivo ma animato da una grande fede in Dio e nella persona umana, aveva una casetta qui da noi, nel nostro Altopiano, al Covalo di Lusiana dove spesso trascorreva dei giorni per trovare pace e riposo assieme alla moglie. Per quindici anni ha partecipato ed è stato animatore della “Fiaccolata della Pace” promossa dalle comunità cristiane di Calvene, Mortisa e Covalo, commentando e attualizzando il messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace. E proprio qui, domenica 23 luglio, alle 17, ci sarà una serata a lui dedicata, introdotta da don Giancarlo Cantarello, parroco di San Donato al Covalo di Lusiana, e dal prof. Marco Mascia, direttore del Centro Diritti Umani dell’Università di Padova. 
Sandro Pozza
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